MARIANNA VAZZANA
Cronaca

Milano, un secolo sui banchi di scuola: la Stoppani apre gli archivi

Dal 2015 al 2017 il materiale è stato schedato con un software ad hoc. L’appello: aiutateci a continuare

La scuola Stoppani apre gli archivi

Milano, 24 ottobre 2018 - Registri, circolari, annotazioni degli insegnanti, richieste dei presidi. Chili di carte stratificate, rimaste ammassate per decenni negli armadi dei sotterranei, riemergono portando in superficie un tesoro che consente di ripercorrere la storia attraverso quei documenti salvati dal tempo. È il progetto di valorizzazione dell’archivio storico dell’Istituto comprensivo Stoppani, la cui scuola elementare si affaccia sull’omonima via a Porta Venezia, promosso da Associazione Scuola Stoppani e dall’Istituto stesso col supporto di Regione Lombardia e, ora, del Municipio 3.

Dal 2015 al 2017 il materiale è stato schedato con un software ad hoc da archiviste professioniste, Roberta Madoi in primis, grazie ai cofinanziamenti della Regione Lombardia e dell’associazione Scuola Stoppani. Adesso è il momento di spalancare le porte al quartiere e alla città per far sì che tutti possano guardare queste carte che parlano. Bastano le calligrafie degli anni Trenta e Quaranta, tonde e perfette, a riportare indietro nel tempo. Delicate le parole di una maestra che nel 1947 così descriveva il primo giorno di scuola: «Mamme commosse, babbi affettuosi che tengono per mano, fino all’ultimo, il loro tesoro. Gente semplice e buona che mi raccomanda la propria bimba e mi guarda con occhi fiduciosi». Tra le carte, i menù della mensa: cosa si mangiava al lunedì, nel 1951? Pane, minestra di riso, formaggino, marmellata e frutta. Per cosa protestavano i genitori nel 1952? Per i «calamai dal bordo sporgente e leggerissimi» che si rovesciavano facilmente, lasciando cadere l’inchiostro che rovinava vestiti e libri. Così nelle carte si “vedono” anche le persone, i genitori, i bambini, gli insegnanti ma anche il medico dell’infermeria, i bidelli e il resto del personale. Pagina dolorosa, quella del 12 ottobre 1938 che riporta la comunicazione di un telegramma ministeriale. Oggetto: «Divieto di iscrivere alunni di razza ebraica». Ecco un assaggio della storia.

La mole è immensa: basti pensare che la scuola è stata inaugurata nel 1902 e che i documenti più antichi custoditi risalgono al 1919. Finora è stato schedato il materiale fino agli anni Sessanta. Ora l’intenzione è andare avanti, ma servono fondi: «Lanciamo un appello ai cittadini, donateci un contributo», chiedono i promotori (info: tesoriere@associazionescuolastoppani.com o archivio@associazionescuolastoppani.com). Intanto, il 13 novembre partirà un ciclo di laboratori per far conoscere al pubblico il tesoro. E lunedì è stato lanciato ufficialmente il nuovo logo dell’archivio storico, col disegno dell’edificio originario del 1902. «La scoperta di questo prezioso e affascinante archivio è un esempio virtuoso – commenta Caterina Antola, presidente del Municipio 3 – di collaborazione tra scuola, politica e cittadini del quartiere. Auspico che in tanti si appassionino al progetto e vogliano donare anche un piccolo contributo per portarlo a termine e metterlo a disposizione di tutti».