SIMONA BALLATORE
Cronaca

Milano, tagli all’istruzione: preside unico per gli istituti con meno di 600 studenti. Quali scuole verranno accorpate

Via l’autonomia ai plessi sotto la quota minima di alunni: confluiranno sotto la guida di un dirigente scolastico di un (più o meno) vicino istituto.

La riorganizzazione degli istituti per l'anno scolastico 2023/24

MILANO – Quattro scuole superiori saranno accorpate dal prossimo anno scolastico tra Milano e hinterland. Stesso destino per otto istituti comprensivi. È stato approvato il piano di organizzazione della rete scolastica per il 2023/24: cambia la “geografia“ e l’autonomia degli istituti che hanno meno di 600 studenti: confluiranno sotto la guida di un preside di un (più o meno) vicino istituto.

A Milano succederà all’istituto superiore Marignoni-Polo di via Melzi d’Eril, che conta oggi 474 iscritti e che sarà unito all’istituto professionale Cavalieri di via Olona. Stessa sorte per l’Ipia di Cernusco Sul Naviglio, istituto professionale che oggi conta 557 iscritti, e l’anno prossimo sarà accorpato all’istituto superiore Argentia di Gorgonzola.

Il Decreto sindacale, appena pubblicato da Città metropolitana e dai Comuni coinvolti, prende le mosse dalle ultime novità legislative - contenute nella Legge di Bilancio 2023 in merito all’attribuzione del contingente organico delle dirigenze scolastiche per il prossimo triennio - e dai criteri individuati dalla Regione Lombardia con la delibera del 9 agosto sul dimensionamento delle autonomie scolastiche: non possono mantenere l’autonomia le istituzioni scolastiche che hanno meno di 600 studenti, salvo deroghe espressamente previste (tra le quali, per esempio, una popolazione scolastica che nell’ultimo biennio si è discostata dalla soglia indicata entro il 3%).

"È un adempimento che deriva da una scelta legislativa che non condivido minimamente – la premessa di Roberto Maviglia, consigliere di Città Metropolitana con delega all’edilizia scolastica –: la logica di pensare alla scuola in termini di risparmi è sbagliata. Nel caso delle superiori non è una scelta dovuta al calo demografico, che comincia appena a farsi sentire. Detto questo, con i Comuni abbiamo lavorato intensamente, confrontandoci di continuo, per capire come raggiungere quanto richiesto e avere le delibere comunali di accorpamento. La scuola però ha bisogno di altro, di una valorizzazione del personale scolastico, di una strategia, di classi meno numerose per una didattica diversa".

Per quanto riguarda il primo ciclo, e quindi elementari e medie, dove l’inverno demografico sta già bussando forte, l’istituto comprensivo Don Bosco di Inveruno (con 484 iscritti) è stato accorpato a quello Edmondo De Amicis di Marcallo con Casone; Il comprensivo Marzabotto di Sesto San Giovanni (con 506 iscritti) al Dante Alighieri, sempre di Sesto. Perde l’autonomia il comprensivo Falcone-Borsellino di Pantigliate (512 iscritti), che si fonde con l’istituto Emanuela Loi di Mediglia. Stessa logica nei confini di Pieve Emanuele, con l’istituto di via delle Betulle che conta oggi 569 studenti e viene accorpato al comprensivo di via Viquarterio. A Milano i plessi della primaria Ferrari e delle medie Toscanini - finora sotto l’ala del Fabio Filzi - sono stati aggregati all’Elsa Morante che ha 503 iscritti. Parallelamente la primaria Filzi si unisce all’istituto Marcello Candia.

Alcuni istituti sono stati riorganizzati, indipendentemente dal dimensionamento, per motivi territoriali: la primaria di via Val D’Intelvi a Milano lascia il comprensivo Einaudi-Pascoli e si unisce al Primo Levi. A Cusago la primaria e le medie Giovanni Pascoli (che facevano parte sempre dell’Einaudi-Pascoli di Milano), avranno lo stesso preside dell’Erasmo da Rotterdam di Cisliano/Albairate.