NICOLA PALMA
Cronaca

Scuole escluse dai fondi del Pnrr. Il Ministero perde ma non paga. I giudici: 6 milioni entro 60 giorni

Il dicastero dell’Istruzione ha ingiustamente bocciato i progetti di via Sant’Abbondio e via Rimini. Nonostante i verdetti sfavorevoli, non ha dato i soldi al Comune. Ultimatum del Consiglio di Stato.

La scuola di via Rimini, in zona Romolo, era stata inserita dal Comune nell’elenco delle scuole da ristrutturare coi fondi del Pnrr

La scuola di via Rimini, in zona Romolo, era stata inserita dal Comune nell’elenco delle scuole da ristrutturare coi fondi del Pnrr

Sono passati dieci mesi, ma da Roma nessuno si è fatto vivo. Così il Comune si è rivolto nuovamente ai giudici per ottenere ciò che le sentenze gli hanno già riconosciuto: i soldi mai erogati dal Ministero dell’Istruzione e del Merito per finanziare la riqualificazione di due scuole. E ora il Consiglio di Stato ha dato un ultimatum: pagamento entro 60 giorni o nomina di un commissario ad acta.

La storia inizia il 22 marzo 2021, quando il Ministero approva un avviso pubblico per "opere pubbliche di messa in sicurezza, ristrutturazione, riqualificazione o costruzione di edifici di proprietà dei Comuni destinati ad asili nido e a scuole dell’infanzia". Piazza Scala si iscrive alla corsa con due progetti: "bonifica e demolizione dell’edificio di via Sant’Abbondio 27" (6 milioni di importo, di cui 3 di finanziamento) e "realizzazione di un nuovo polo dell’infanzia Scuola materna di via Rimini 25/8" (6 milioni di importo, di cui 3 di finanziamento). Il 2 agosto 2021 viene approvato l’elenco degli enti partecipanti, con indicazione del punteggio attribuito e individuazione provvisoria degli enti assegnatari; nello stesso decreto si specifica che il piano è confluito nel Pnrr.

Il 3 ottobre 2022 arriva la doccia fredda: Milano è fuori. Perché? Il punteggio iniziale di 67 è stato abbassato a 47. Tradotto: -20. Di questi, 15 sono spariti perché il Ministero ha considerato come bacino d’utenza non il numero di bambini da 3 a 6 anni residenti nell’area, bensì il numero di bambini che avrebbero frequentato l’istituto. L’ulteriore riduzione di 5 punti va attribuita al fatto che il Mim ha rubricato l’intervento di via Rimini alla voce "demolizione e ricostruzione" e non come "realizzazione di polo dell’infanzia", stigmatizzando la mancata presentazione alla Regione della richiesta di avvio dell’iter amministrativo. Per Palazzo Marino, la decisione è errata su tutti i fronti, ma il Tar del Lazio respinge l’istanza. Il 12 giugno 2024, però, arriva il ribaltone del Consiglio di Stato, che accoglie in toto il ricorso del Comune. Per quanto riguarda il bacino d’utenza, il collegio presieduto da Marco Lipari chiarisce che il Ministero ha "arbitrariamente ritenuto" di prendere in considerazione la "sola utenza" dei due istituti, "così indebitamente riducendo portata e significato del credito adottato". Miur bocciato pure sulla questione della mancata richiesta a Palazzo Lombardia. Conseguenza immediata: i punti tornano 67, con modifica della classifica finale. Nel caso non sia più possibile incidere sulla graduatoria, il Ministero dovrà risarcire. Quanto? "La quantificazione della somma è agevole – chiosano i giudici – perché corrisponde al valore del finanziamento che sarebbe spettato alla parte appellante".

Il conto: 6 milioni. Peccato che in piazza Scala non sia arrivato un euro: "Malgrado la diffida notificata dal Comune – osservano ora i giudici –, la parte soccombente è rimasta inerte". Da qui la decisione di imporre un termine stringente, due mesi, per l’esecuzione del verdetto.