Che mondo stiamo lasciando ai nostri figli e nipoti? È una domanda che in molti si fanno con sempre maggior insistenza, in questo periodo di cambiamenti climatici e fenomeni atmosferici estremi motivati dai "maltrattamenti" che l'uomo ha riservato alla terra. E la risposta è spesso poco confortante, come dimostrano fatti circoscritti ma, proprio per questo, ancora più limpidi nel dimostrare che sul fronte ambientale il cammino per salvare il pianeta - e le generazioni future - è ancora lunghissimo.
Bimbi e adolescenti in pericolo
Un esempio? L'analisi effettuata dall'associazione milanese Cittadini per l'aria sul legame fra posizione geografica delle scuole sul territorio cittadino e qualità dell'aria respirata dagli allievi. Tutte le oltre mille scuole nel territorio del Comune di Milano - fra asili nido, scuole materne, scuole elementari, medie primarie e secondarie, pubbliche e paritarie - sono esposte a concentrazioni di biossido di azoto (NO2) che superano la soglia indicata dalle linee guida sulla qualità dell’aria dell’Organizzazione Mondiale per la Salute. Oltre la metà di queste, sono collocate in aree la cui esposizione supera addirittura il limite di legge di 40 µg/m³ stabilito per l’NO2, un limite di quattro volte superiore a quello indicato dall’OMS (10 µg/m³) a protezione della salute umana. Anche le scuole con valori al di sotto del limite di legge, circa il 45% del totale, sono esposte, tuttavia, a concentrazioni di poco inferiori al limite di legge.
L'analisi indica che gli oltre 200.000 studenti che frequentano le scuole a Milano sono costretti a respirare, dalla più tenera infanzia fino all'adolescenza, aria tossica che - secondo la letteratura scientifica - è nociva per il loro sviluppo e che, per quasi 110.000 di essi, ha, vicino a scuola, addirittura concentrazioni fuori legge.
Consultare la mappa
La mappa dell’NO2 di Cittadini per l’aria, è stata sviluppata oggi a un ulteriore livello di accessibilità consentendo a ogni cittadino milanese di digitare il proprio indirizzo o il nome della scuola frequentata dai figli e verificare non solo la stima delle concentrazioni su base annua per ciascun indirizzo, con un dettaglio di 50 metri X 50 metri, ma anche, per l’esposizione cronica al livello di inquinamento stimato, l’aumento del rischio di mortalità e di infarto per gli adulti e, per gli indirizzi scolastici, l’incremento di incidenza di asma e di patologie respiratorie nei bambini.
La mappa indica per esempio che l’esposizione cronica alle concentrazioni di biossido di azoto all’indirizzo di Palazzo Marino determina un incremento di rischio di infarto del 12% e di mortalità del 16%, e che quella ai livelli di inquinamento da NO2 stimati per viale Majno, appena fuori Area C, dove si trova per esempio la scuola Europa, determina un aumento del rischio di asma e di infezioni respiratorie acute nei bambini rispettivamente del 48% e del 36%.
Inquinamento e morti premature: il legame
Il lavoro di mappatura - realizzato dal comitato scientifico del progetto NO2 NO grazie a un modello di intelligenza artificiale che utilizza un sistema di machine learning a partire dai dati raccolti da centinaia di cittadini nell’ambito della campagna di scienza partecipata svoltasi nel febbraio del 2020 - aveva stimato che la diffusione di questo inquinante sul territorio cittadino causa, in un anno tipo a Milano, la morte prematura di oltre 1.500 persone a causa dell’esposizione cronica al biossido di azoto.
Per i bambini, secondo una letteratura ormai consolidata, anche l’esposizione a breve termine porta stati infiammatori patologici delle vie aeree, ricoveri, crisi e insorgenza di asma e bronchioliti oltre che impatti neurologici che determinano una alterazione delle funzioni cognitive. La ricerca per la prima volta inserisce nella mappa urbana anche tutte le scuole della primissima infanzia, pubbliche e private, scuole in cui i bambini - per la loro tenerissima età e la particolare vulnerabilità della fase di sviluppo - dovrebbero essere particolarmente protetti dall’insulto dei fumi del traffico.
L'appello a chi decide
"È responsabilità della città, partendo da chi la amministra, proteggere le nuove generazioni - afferma Anna Gerometta, presidente di Cittadini per l'aria - affinché il loro sviluppo non venga alterato dall’aria che respirano e, in generale, la salute di tutti i cittadini di Milano. Ognuno può, oggi, leggere nero su bianco il rischio che corre e quanto l’aria contribuisce a tante malattie nella nostra città. Per questo oggi serve dare spazio alla mobilità attiva e non inquinante, attuare subito la preferenziazione dei mezzi pubblici, e fare funzionare davvero Area C e Area B, riducendo le deroghe, estendendone gli orari, eliminando Move in e, non ultimo, attivando controlli efficaci della circolazione interna alle due aree. La polemica sulla presunta “ingiustizia sociale” di Area B è strumentale - chiosa Gerometta - e nasconde mancanza di comprensione del problema o lobby incuranti dei diritti costituzionalmente garantiti".
Sull'analisi e sulla pericolosità dello smog per i più piccoli si è espresso anche Francesco Forastiere, insignito poche settimane fa con il premio John Goldsmith dall’International Society for Environmental Epidemiology (ISEE): "L'inquinamento colpisce soprattutto i più deboli, i bambini ancora nel grembo della mamma riducendo la loro crescita, i bambini nei primi anni di vita aumentando la frequenza d'infezioni respiratorie, provocando crisi di asma, ritardando la crescita cognitiva e l'apprendimento; gli anziani aumentando i problemi respiratori, cardiovascolari e neurologici e favorendo una mortalità precoce. Si tratta di un pericolo infido e sottile, difficile da riconoscere che però la scienza è stata in grado di scovare. Le azioni per evitare questo insidioso pericolo sono tante, basta avere il coraggio di applicarle".