
"Seconde nozze? Pesa più un laicismo esasperato"
L’aumento delle seconde nozze fra divorziati incide sul calo dei matrimoni religiosi secondo Annamaria Bernardini De Pace, l’avvocata matrimonialista più famosa d’Italia. Ma a determinare il crollo del rito cattolico, secondo la divorzista delle star, è anche lo "zeitgeist" attuale, all’insegna di un "laicismo esasperato". I numeri parlano chiaro: a Milano i matrimoni nel loro complesso (sia quelli celebrati in Comune che in Chiesa) in 20 anni sono calati del 40%, ma il crollo è del 73%, rispetto al 2003, se parliamo del sacramento: nel 2022 ha detto sì davanti al prete solo una coppia meneghina di sposi su 5.
Avvocato Bernardini De Pace, perché nozze sono sempre meno?
"Oggi sono molto diffuse le convivenze. Parliamo di coppie che però quando “scoppiano“ non si possono tutelare. Hanno il piacere e il gusto di scegliersi ogni giorno, ma non hanno diritto a niente se l’amore finisce, dalla casa all’assegno di mantenimento. C’è un altro aspetto ancora più importante. Una volta il matrimonio durava perché c’era il senso del dovere verso lo Stato, l’impegno a formare i figli. Oggi si contraggono le nozze per volere giustificare il piacere dello stare insieme o per la festa in grande che si può fare. Basta un niente, poi, perché l’unione vada in frantumi".
Parlando del crollo dei matrimoni religiosi, c’entra la crescita delle seconde nozze?
"Chiaramente i divorziati devono ricorrere al rito civile se vogliono risposarsi, a meno che non ricorrano al procedimento di nullità di matrimonio che però ha un costo, per quanto il Vaticano l’abbia ridotto. Ma l’aspetto decisivo è un altro: l’attaccamento alla Chiesa si è rarefatto rispetto a 20 anni fa. C’è un vero e proprio distacco dal mondo ecclesiastico con conseguenze non positive sul fronte dell’educazione delle giovani generazioni che inseguono il continuo superamento dei limiti e vivono un laicismo esasperato. Il risultato lo vediamo ogni giorno, col diffondersi della convinzione che si possa fare tutto, anche il male e la violenza, e la confusione deleteria fra desiderio e diritto". Annamaria Lazzari