Milano, 22 maggio 2019 - "Una protesta assolutamente pacifica" senza alcuna richiesta da parte dell'Enel alle forze dell'ordine per lo sgombero dei manifestanti ma offerte di bevande e pasti caldi e la proposta di "un incontro tra i propri manager e i rappresentanti degli occupanti, con lo scopo di poter illustrare nel dettaglio il proprio impegno nella lotta al cambiamento climatico e, nello specifico, il programma di dismissione delle centrali a carbone già avviato". Così, in una nota, l'Enel con riferimento alla manifestazione di alcuni attivisti di centri sociali che da ieri sono nella sede di Milano in via Carducci per protestare contro l'uso di centrali a carbone. L'azienda nel «precisare innanzitutto come la protesta sia assolutamente pacifica" sottolinea nella nota di essere «azienda leader nella transizione energetica e principale operatore nelle fonti rinnovabili a livello mondiale» e di come abbia «assunto da anni l'impegno pubblico di raggiungere l'obiettivo di zero emissioni di CO2 entro il 2050".
"In Italia, Enel Produzione ha avviato già dal 2015 il progetto Future - si legge ancora -, volto alla dismissione e alla riqualificazione di 23 centrali termoelettriche in Italia, con lo scopo di dare nuova vita ai siti attraverso il coinvolgimento delle comunità locali. Lo scorso 15 maggio, l'Azienda ha inoltre avviato le attività propedeutiche al phase-out, entro il 2025, della produzione a carbone, in un percorso tale da assicurare la sicurezza del sistema elettrico italiano. Enel Produzione auspica pertanto "che gli attivisti, che tuttora occupano la sede di Milano, possano riconsiderare l'offerta di un incontro tramite una loro rappresentanza, così da condividere l'impegno dell'Azienda nella transizione energetica e il proprio programma, già avviato, volto a raggiungere l'azzeramento delle emissioni climalteranti".