ALESSANDRA ZANARDI
Cronaca

Segrate contro le mafie. I genitori di Dodò e l’appello ai ragazzi:: "State dalla parte giusta"

Francesca Anastasio e Giovanni Gabriele hanno perso il figlio di 11 anni ucciso in un agguato sedici anni fa in provincia di Crotone. Ieri erano presenti all’iniziativa sportiva “Bracciate di memoria“.

Francesca Anastasio e Giovanni Gabriele hanno perso il figlio di 11 anni ucciso in un agguato sedici anni fa in provincia di Crotone. Ieri erano presenti all’iniziativa sportiva “Bracciate di memoria“.

Francesca Anastasio e Giovanni Gabriele hanno perso il figlio di 11 anni ucciso in un agguato sedici anni fa in provincia di Crotone. Ieri erano presenti all’iniziativa sportiva “Bracciate di memoria“.

"Ragazzi, schieratevi dalla parte giusta. Lo Stato siamo noi: ognuno può e deve fare la sua parte, a favore della legalità". Questo l’appello che hanno voluto lanciare ai giovani, ma non solo, Francesca Anastasio e Giovanni Gabriele, genitori di Domenico "Dodò", un ragazzino di 11 anni morto in un agguato mafioso 16 anni fa, in provincia di Crotone. Nell’ambito dell’iniziativa anti-mafia "Bracciate di memoria", ospitata nel pomeriggio di ieri alla piscina comunale di Segrate, Francesca e Giovanni hanno ripercorso l’atroce scomparsa del loro unico figlio, ferito durante una sparatoria il 25 giugno 2009 e spirato il 20 settembre dello stesso anno, dopo 85 giorni di agonia. Dodò si trovava col padre in un campo da calcio dove adulti e bambini giocavano a pallone, quando fecero irruzione due killer incaricati di uccidere Gabriele Marrazzo, esponente della mala locale. Oltre a freddare il bersaglio, i sicari si misero a sparare all’impazzata, ferendo in totale 9 persone, tra le quali Dodò.

"Domenico era un bambino molto studioso, amante della lettura. Tifava la Juve, il suo idolo era Alex Del Piero", ha raccontato mamma Francesca. "Dopo la tragedia, avremmo potuto sprofondare in un abisso di dolore – ha aggiunto papà Giovanni -. Invece, per fortuna, non siamo stati lasciati soli e abbiamo trovato la forza per andare nelle scuole, a raccontare la storia di Dodò. Così la morte di nostro figlio è diventata una missione". L’intervento dei genitori di Domenico è uno di quelli che hanno accompagnato "Bracciate di memoria", una staffetta del nuoto, in ricordo delle vittime innocenti della mafia. Decine di atleti amatoriali, e persino alcuni bambini, si sono alternati in vasca, percorrendo un totale di 27.250 metri, mentre alcuni speaker scandivano i nomi delle 1.101 persone uccise senza motivo dalla criminalità organizzata.

Giunto alla quarta edizione, l’evento era promosso da Rosi Tallarita, nipote di Giuseppe Tallarita, agricoltore siciliano ucciso dalla Stidda nel 1990; a dare il patrocinio i comuni di Segrate e Peschiera Borromeo. Presenti all’iniziativa, tra gli altri, il consigliere delegato di Città Metropolitana Marco Griguolo e il sindaco di Peschiera, Andrea Coden. L’iniziativa ha potuto contare sul sostegno e la collaborazione di svariati enti, tra i quali Avviso Pubblico, Libera, Wiki mafia e la scuola di formazione Antonino Caponnetto.