Segrate (Milano) - Bomba day, "ancora una volta Segrate sarà chiamata a un grande sforzo organizzativo tra posti di blocco sulle strade e allestimento di un centro di accoglienza. Siamo stanchi". Non nasconde una punta di fastidio Paolo Micheli, sindaco di una città che per l’ennesima volta dovrà far fronte agli aspetti logistici legati al disinnesco di un ordigno della seconda guerra mondiale, il sesto dall’inizio dell’anno, rinvenuto - come i precedenti - durante i lavori, a cura del gruppo Ferrovie, nello scalo intermodale di via Rivoltana 50.
Le operazioni per rendere inoffensiva la bomba, in capo agli artificieri del Decimo reggimento Genio guastatori di Cremona, sono in programma domenica, a partire dalle 7. Il copione è identico a quello dei precedenti disinneschi (l’ultimo il 10 ottobre, quando in una sola giornata sono stati neutralizzati due ordigni): strade chiuse al traffico e residenti chiamati a lasciare le proprie case in un raggio di 450 metri dal luogo dell’intervento. Questa volta l’evacuazione interesserà un centinaio di persone, per lo più della frazione di Tregarezzo; il mese scorso era toccato a 417 famiglie di Novegro.
«Se il primo disinnesco poteva essere una novità, un modo diverso per trascorrere la domenica – rimarca il sindaco –, ora per la popolazione è un disagio". "I segratesi hanno sempre risposto in maniera ordinata, ma alla sesta bomba siamo tutti più provati, vista anche la stagione fredda", conferma l’assessore alla sicurezza Livia Achilli. Ad ogni “operazione bomba“ gli evacuati devono lasciare le proprie case alle prime luci del mattino, mentre le scuole di Novegro ospitano un centro di accoglienza, comprensivo della fornitura del pasto e, in caso di necessità, di un servizio di trasporto. Tutto a carico del Comune.
«Nei blocchi stradali – aggiunge Micheli – anche stavolta saranno impegnati circa 30 agenti della polizia locale, che poi in settimana godranno dei riposi compensativi, con una conseguente riduzione del personale in servizio per rilevare incidenti e controllare la viabilità. Fs? Li incontriamo solo ai tavoli in Prefettura. Ci sentiamo lasciati soli, manca un dialogo con la città". In queste ore si stanno mettendo a punto i dettagli dell’intervento, sulla base di un protocollo ormai collaudato. Le operazioni prevedono, come sempre, una prima fase di despolettamento, quindi il trasporto degli ordigni in un’area decentrata e il loro brillamento.