Segrate (Milano) - I carabinieri di San Donato Milanese hanno fermato un 33, extracomunitario di origine magrebina, senza fissa dimora ritenuto responsabile di violenza sessuale e rapina commessi lo scorso 21 dicembre a Segrate, ai danni di una 40enne del luogo.
L'indagine è scaturita dalla segnalazione della donna che quella sera, intorno alle 23.30, stava rientrando a casa quando a un tratto, dopo avere parcheggiato l'auto in garage, è stata avvicinata, nell'ascensore del condominio, da uno straniero che, dopo averle dato uno schiaffo e minacciata di morte l'aveva costretta a subire un rapporto sessuale. Nella circostanza l'uomo le aveva anche rapinato il cellulare e la somma di 35 euro.
La vittima, in stato di choc, è riuscita successivamente a rientrare a casa e, insieme al marito ha chiamato i carabinieri i quali sono subito accorsi per raccogliere il suo racconto attivando le indagini, partite dalla descrizione fornita dalla donna e dall'analisi delle telecamere di videosorveglianza della zona. In particolare, per incastrare il violentatore sono risultate decisive le impronte trovate nella cabina dell'ascensore e sugli abiti della vittima. Fondamentale per l'individuazione anche il suo abbigliamento, composto da una felpa con cappuccio, un piumino smanicato, un berretto da baseball e un orologio dorato L'uomo fermato è un cittadino libico di 33 anni, anche se era noto alle forze dell'ordine con l'alias di un marocchino di 28 anni.