Marina
Brambilla*
Sei laureati su dieci risultano avviati al lavoro come dipendenti entro sei mesi dalla laurea, otto su dieci entro dodici mesi, i laureati magistrali trovano lavoro più rapidamente rispetto ai triennali. È quanto emerge dalla nuova edizione dell’indagine fatta dall’Università degli Studi di Milano, attraverso l’incrocio dei dati dei suoi laureati e delle comunicazioni obbligatorie effettuate dai datori di lavoro nel momento dell’attivazione di tirocini formativi extra-curriculari e dell’assunzione con contratti di lavoro dipendente. A partire dal 2019, questa iniziativa dell’ateneo è lo strumento di analisi principale anche per politiche di placement. Essa sarà affinata con il completo incrocio dei dati degli avviamenti al lavoro in altre regioni attraverso l’accordo con il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, che a sua volta metterà a disposizione il patrimonio informativo delle stesse comunicazioni obbligatorie di tutta Italia. Si tratta di dati che riteniamo possano essere utili anche al prossimo Governo, per rivalutare soprattutto il ruolo dei tirocini curriculari ed extra curriculari e per rendere ancora più fruttuoso l’investimento di 250 milioni di euro previsto dal Pnrr per l’Orientamento degli studenti in ingresso nei percorsi universitari che non può non tener conto anche delle transizioni in uscita. Ieri la ricerca è stata presentata alla presenza delle autorità politiche regionali e comunali responsabili delle politiche del lavoro, nell’ambito della la Job Fair di ateneo, l’evento dedicato alla transizione dei nostri giovani laureati nel mercato del lavoro, che finalmente dopo due anni torna ad essere svolta anche in presenza per favorire l’incontro tra imprese e giovani, contrastando il persistente mismatch formativo che spesso genera disoccupazione od occupazione non coerente con i percorsi di studi fatti.
* Prorettrice ai Servizi
per la Didattica
a agli Studenti
dell’Università
degli Studi di Milano