MARIANNA VAZZANA
Cronaca

Selfie e insulti: sfida alla polizia

L’ultima moda: una foto vicino agli agenti e sbeffeggiarli sui social

Alcune scene pubblicate sui social network

Milano, 10 settembre 2019 - L'ultima sfida dei giovanissimi? Fotografarsi davanti ad auto di polizia, carabinieri e polizia locale come fossero un trofeo conquistato, a disposizione di selfie. Sui cofani si fuma, ci si accovaccia, si mostra il dito medio. Si sale sui tettucci e sui parabrezza senza alcun ritegno. A volte, i mezzi si accerchiano in gruppo. E poi tutto (naturalmente) viene postato sui social, Instagram in testa, con volti scoperti e soprannomi visibili. A caccia di consensi e seguaci. Una moda comparsa da alcuni mesi su profili di ragazzi milanesi legati a crew (bande) di graffitari: tra gli scatti, sugli sfondi si riconosce il Duomo, piazza Beccaria, l’ingresso di un ristorante in pieno centro, la stazione Centrale. Così il livello di sfida all’autorità si alza sempre di più.

Il "gioco"” consiste nell’avvicinarsi a un mezzo parcheggiato, in cui in quel momento non c’è a bordo nessuno, e scattare. Più si osa, meglio è. Così ecco un ragazzo sul cofano di una macchina dei vigili che mostra il dito medio con la mano destra e fa il gesto delle corna con la sinistra, facendosi beffa pure del motto della polizia di Stato («Sub lege libertas», sotto la legge, la libertà) che ha aggiunto sull’immagine, come a dire che lui - sdraiato su un’auto di servizio dei ghisa - delle regole se ne infischia. Un gruppo di adolescenti si sistema invece a piramide, sopra un’auto gemella, con il palazzo del comando di piazza Beccaria sullo sfondo. Sotto, una carrellata di commenti: «Mi fumo la coca», «fanc... la loca». Ancora: corna e linguaccia accanto a un’auto della polizia di Stato posteggiata a pochi passi da piazza Scala. La scritta «5 g in tasca» aggiunta sulla foto suona come una beffa ulteriore. «Ho la droga in tasca (sarà vero?) e resto impunito», suggerisce l’espressione del ragazzo fotografato.

«Vi odio», scrive un altro, dopo un selfie accanto a una macchina dei ghisa. «Taglia i freni», si legge tra i commenti di un’altra foto, con una macchina della polizia locale in riparazione dentro un’officina. In stazione Centrale, invece, un giovane prende di mira un mezzo elettrico della polizia di Stato: si siede al posto del guidatore si lascia fotografare con le braccia conserte sul volante. Poi guarda fiero l’obbiettivo, come per dire che ce l’ha fatta, la bravata è compiuta. Mentre due ragazzini fanno le boccacce dietro una pattuglia dei carabinieri in una zona della movida milanese. «Colpisce sempre di più – commenta Fabiola Minoletti, vicepresidente del Coordinamento comitati milanesi – l’uso negativo dei social da parte dei giovani, che cercano in maniera ossessiva situazioni estreme e sempre più provocatorie per conquistare consensi ed attenzione».