"Comincia oggi la scommessa: dare ai nostri figli un luogo dove ritrovarsi, dove passare il tempo libero dopo la scuola, dove smetterla di nascondersi e far finta di non esistere. Dove noi grandi ci si possa confrontare, per creare una rete e risolvere i piccoli e grandi impacci di queste bambine e bambini un po’ diversi da tutti gli altri". Era il 10 novembre 1974, Anna Patatti, mamma di un ragazzo disabile raccontava così la nascita de “La-Fra“ a Lainate, associazione di volontariato composta da famiglie che condividevano le fatiche, i problemi e anche le gioie di figli diversamente abili. Anna e le altre famiglie si incontravano in un seminterrato, era qui che venivano ospitati bambini e bambine. Oggi, 50 anni dopo, l’associazione è diventata un punto di riferimento per tutto il territorio, un ente accreditato in Regione Lombardia, gestisce un Centro diurno disabili in via Redipuglia che accoglie persone con disabilità con più di 18 anni. Gestisce la residenza temporanea, “Il Guscio“ dove gli ospiti possono mettersi alla prova nella gestione delle piccole cose della vita quotidiana.
Oggi iniziano i festeggiamenti per i 50 anni dell’onlus. Alle 9.30 Messa nella chiesa parrocchiale San Vittore, alle 10.30 in Villa Litta (sala del Levati) inaugurazione della mostra “La-Fra, la sua storia e il suo futuro“ e sabato 14 dicembre alle 10.30 sempre in Villa Litta, La-Fra si racconta nel libro “Disabilironia“ scritto da Cinzia Anedda, mamma La-Fra, che descrive con ironia la sua esperienza e sottolinea: "Sorridere per non soccombere". È la storia dell’associazione nei ricordi delle famiglie e nelle foto, "una storia di testardaggine e dedizione". E il futuro? "La Nostra Casa che stiamo realizzando in via Litta vuole essere segno tangibile e strumento operoso di accoglienza, condivisione e opportunità di crescita per persone con disabilità, famiglie e comunità", risponde Pietro Romanò, presidente di La-Fra. Ro.Ramp.