Senago (Milano) – Ecco la ricostruzione del delitto di Giulia Tramontano, dal pomeriggio del 27 maggio, giorno dell’incontro all’hotel Armani di Milano con la 23enne con la quale Alessandro Impagnatiello ha una relazione parallela, fino alla notte del primo giugno, quando – su indicazione dello stesso assassino – viene ritrovato il cadavere.
27 maggio
Ore 17.30 - Giulia Tramontano e la ventitreenne italo-inglese si incontrano fuori dall'Armani hotel di via Manzoni a Milano per parlare delle rispettive relazioni con Alessandro Impagnatiello.
Ore 18.30 - Alla fine dell'incontro con la ragazza, Giulia invia due messaggi su Whatsapp al compagno: "Sto tornando a casa" e "Fatti trovare".
Ore 19.05 - Giulia rientra a casa a Senago in compagnia della madre di Impagnatiello e del compagno di lei, che sono andati a prenderla in macchina alla fermata Comasina della metropolitana gialla di Milano.
Ore 20-20.30 - In quei minuti, Impagnatiello uccide la compagna con alcune coltellate al collo; poi, secondo quanto dichiarato nell'interrogatorio, trasporta il corpo in bagno, lo infila nella vasca e prova a bruciarlo con alcol e accendino.
Ore 20.31 - Dal telefono di Giulia viene inviato un messaggio Whatsapp al numero di cellulare della ventitreenne ("Non sono stata pienamente sincera con te"), ma per gli investigatori è molto probabile che in quel momento la ventinovenne fosse già morta e che sia stato Impagnatiello a scriverlo.
Ore 23 - Secondo quanto dichiarato al pm, Impagnatiello trasporta il corpo di Giulia nel box.
Ore 23.39 - La ventitreenne videochiama Impagnatiello, che le dice inizialmente che Giulia sta dormendo, salvo poi correggersi sostenendo che in realtà la compagna è andata a dormire a casa di un'amica.
28 maggio
Ore 0.19 - La T-Roc di colore bianco guidata da Impagnatiello esce dalla corsia dei garage di via Novella e si allontana dal complesso residenziale.
Ore 2 - A fine turno, la ventitreenne si ritrova sotto casa Impagnatiello, che le dice che Giulia non è più "un ostacolo" per la loro relazione; la ragazza non lo fa entrare e lo manda via.
Ore 3.14 - Impagnatiello rientra al volante della T-Roc e la parcheggia in un posteggio a poche decine di metri dal passo carraio del palazzo in cui abita.
Ore 3.22 - Impagnatiello esce a piedi dal passo carraio: una telecamera lo riprende mentre cammina verso la macchina con un involucro sotto l'ascella sinistra; l'uomo entra nell'abitacolo dell'auto ed esce dopo pochi secondi, rientrando a casa sempre con l'involucro sotto il braccio.
Ore 3.30 - Nell'interrogatorio, Impagnatiello colloca a quell'ora il secondo tentativo di bruciare il corpo della compagna, all'interno del box.
Ore 07.01 - Impagnatiello esce dal passo carraio e si dirige verso la T-Roc parcheggiata: apre il bagagliaio, lascia all'interno uno zaino di pelle marrone e rientra nello stabile dal carraio.
Ore 7.08 - Impagnatiello esce nuovamente dal carraio: nella mano sinistra ha due involucri di plastica, uno più piccolo trasparente e uno più grande giallo; dopo averli depositati nel bagagliaio, si mette al volante della T-Roc e parte per andare a lavoro.
Ore 16.30 - Impagnatiello incontra all'Armani hotel la collega ventitreenne, che le chiede insistentemente di Giulia: lui risponde che non sa dove si trovi.
Ore 19 - Impagnatiello si reca in caserma insieme alla madre per denunciare la scomparsa della compagna Giulia.
29 maggio
Ore 12.30 - Impagnatiello, sempre stando a quanto da lui raccontato, sposta il corpo di Giulia dal box alla cantina.
30 maggio
Ore 7 - Impagnatiello trasporta il corpo dalla cantina al box e da lì lo sposta nel bagagliaio della T-Roc.
31 maggio
Ore 2.30 - Nella sua versione, non ritenuta credibile dagli investigatori, Impagnatiello abbandona il cadavere di Giulia in via Monte Rosa a Senago, a meno di 700 metri da casa sua, in un'intercapedine tra una fila di box auto e una recinzione.
1 giugno
Ore 1.10 - Su indicazione di Impagnatiello, che in quel momento ha già confessato l'omicidio, i carabinieri trovano il cadavere di Giulia in via Monte Rosa.