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Auto storiche sequestrate a tre professionisti: c’è anche la Ferrari di Rossellini

Sigilli alle vetture nell’ambito di un’inchiesta della Guardia di finanza: le vetture hanno un valore complessivo di oltre 70 milioni di euro. Contestata l’associazione per delinquere finalizzata, fra l’altro, a un’evasione di quasi 13 milioni di euro

Milano, 14 febbraio 2025 – Conti corrente e auto d’epoca – una delle quali appartenute al noto regista Roberto Rossellini – sequestrati a un terzetto di professionisti. Il provvedimento è stato eseguito dai militari della Guardia di finanza di Milano, su delega della procura. I beni hanno un valore complessivo di oltre 70 milioni di euro. Allo stesso tempo sono state notificate ai tre protagonisti della vicenda – un avvocato, un commercialista e un intermediario – altrettante interdittive.

Due delle auto sequestrate dai militari della Guardia di finanza: l'Alfetta del 1938 e la Ferrari appartenuta a Roberto Rossellini
Due delle auto sequestrate dai militari della Guardia di finanza: l'Alfetta del 1938 e la Ferrari appartenuta a Roberto Rossellini

I tre sono accusati di aver costituito un’associazione per delinquere finalizzata alla commissione di diversi reati che integrano, in particolare, le accuse di corruzione, falso in atti pubblici e accesso abusivo a sistemi informatici. Obiettivo del presunto sodalizio criminale sarebbe stato truccare, all’interno dei registri pubblici di Aci e Pra, i dati di proprietà di vetture storiche e d’epoca intestandole, in Italia, anche a soggetti deceduti o radiati d’ufficio dall’Automobile club e dal Pubblico registro automobilistico. In questo modo avrebbero consentito a una società con sede nelle isole Cayman, riconducibile a un collezionista di quattro ruote, di evadere le tasse per una cifra vicina ai 13 milioni di euro (12.904.613 euro, per la precisione).

I sigilli alle auto

Sono stati congelati, quindi, i saldi depositati su conti corrente aperti in banche del Principato di Monaco intestati alla società caymanense. Ma, soprattutto, i militari hanno requisito cinque auto storiche, di cui tre “a rimessa” sempre nel Principato, tra cui la Ferrari 375 MM del valore di più di 30 milioni di euro, acquistata nel 1954 del celebre regista Roberto Rosellini.

Inoltre, è stata posta sotto sequestro in Francia un'Alfa Lungo Berlinetta 8C 2900B, auto del valore di oltre 26 milioni di euro vincitrice di numerosi concorsi, immatricolata nel 1938 e sottoposta, pertanto, alla normativa sui beni culturali in quanto avente più di 75 anni ed illecitamente esportata. In aggiunta, il provvedimento di sequestro ha interessato i beni intestati ad un'agenzia di pratiche auto e al rappresentante della stessa fino alla concorrenza di 30 mila euro, considerati profitto del reato di corruzione.

Le contestazioni

Ai tre professionisti è contestata la pesantissima accusa di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di diversi reati. L’avvocato e il commercialista fanno parte di uno studio legale internazionale con sede a Milano, mentre l’intermediario è amministratore delegato di una società svizzera che opera nel settore dell'intermediazione nella vendita di auto d'epoca. Ultimo presunto componente del sodalizio criminale è il titolare di uno Sportello telematico dell'automobilista. 

Il sistema, secondo quanto è stato accertato dagli investigatori, si basava sulla presentazione al registro di false certificazioni, denunce fittizie di smarrimento dei certificati di proprietà delle auto e falsi duplicati dei medesimi certificati. Tali documenti falsificati attestavano il passaggio di proprietà dai legittimi titolari, in alcuni casi deceduti, a una società con sede nelle isole Cayman. Per il rientro in Italia si usavano le abilità illecite dei professionisti indagati, “bravi” ad aggirare le problematiche doganali e fiscali.