Milano, 19 luglio 2024 – Ancora un cantiere edile sequestrato a Milano. Il Nucleo di Polizia economico-finanziaria del capoluogo sta eseguendo un decreto di sequestro preventivo disposto dal gip di un'intera area di cantiere in via Cancano 5, dove è in costruzione un edificio residenziale di tre torri residenziali, alte rispettivamente 9, 10 e 13 piani (da 27 a 43 metri), destinate a 77 appartamenti chiamato Residenze Lac, di fronte al Parco delle Cave nel quartiere Baggio.
Nell'indagine, coordinata dal pm Marina Petruzzella e Paolo Filippini e dall'aggiunto Tiziana Siciliano, gli indagati sono otto, tra cui il direttore protempore e altri tre responsabili dello Sportello unico per l'edilizia (Sue) del Comune di Milano, nonché il progettista della società proprietaria dell'area. Le accuse contestate sono lottizzazione abusiva, false attestazioni relative alla segnalazione di inizio attività e abuso d'ufficio.
Il progetto
Stando alla timeline pubblicata sul sito del progetto, il cantiere era stato aperto a giugno del 2023, quando era stata installata la gru ed erano iniziati i lavori per la realizzazione delle opere di contenimento. Come detto, sono previste (e già costruite) tre torri per un totale di 77 appartamenti di diverse metrature, dai bilocali agli attici su due livelli. Il sito dell’intervento mette anche in evidenza la data di consegna prevista: il 2025. L’operazione è in capo alla società immobiliare Nexity Milano Parco delle Cave srl.
Il nome “Residenze Lac” è legato proprio alla location: il Parco delle Cave, terzo parco a Milano per estensione, grande spazio verde appartenente all’area naturale protetta Parco Agricolo Sud Milano.
Gli indagati
Secondo l'inchiesta la realizzazione delle Residenze Lac, sarebbe avvenuta con un permesso di costruzione convenzionato, non qualificando l'opera come un nuova costruzione. Tra gli indagati, figura Paolo Mazzoleni, il progettista della società proprietaria dell'area e attuale assessore all'Urbanistica del Comune di Torino già sotto inchiesta per la vicenda della palazzina di piazza Aspromonte, Andrea Viaroli, dirigente del Sue, e Riccardo Rinaldi, responsabile del procedimento.
L’indagine
Il decreto di sequestro preventivo, emesso dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Milano, è relativo “alla realizzazione di tre torri residenziali, alte rispettivamente 9, 10 e 13 piani (da 27 a 43 metri), destinate a 77 appartamenti, in luogo dell'edificio industriale preesistente che si sviluppava su un piano. Si tratta di un intervento dal forte impatto, realizzato di fronte al parco delle cave, in un'area che il piano del governo del territorio approvato dal Comune riconosce di ‘interesse ecologico e preordinata alla realizzazione di interventi naturalistici a tutela degli elementi rilevanti del paesaggio e dell'ambiente, nonché alla riqualificazione di elementi fitologici e di spazi aperti permeabili’”.
Il Gip, accogliendo la richiesta della Procura, ha riconosciuto l'ipotesi di lottizzazione abusiva e di abuso edilizio, in quanto il progetto delle tre torri è stato autorizzato dai competenti Uffici Comunali in assenza di un piano attuativo, come previsto per legge, e in violazione di ulteriori disposizioni di legge statali e regionali. In sintesi vengono contestati: l'utilizzo di una cosiddetta "convenzione urbanistica", stipulata dal Dirigente del Comune e non sottoposta all'approvazione del Consiglio o della Giunta comunale; l'effettuazione dell'intervento edilizio in modalità semplificata tramite Scia; la qualificazione dell'opera come "ristrutturazione" edilizia con i relativi benefici, anziché nuova costruzione; l'uso illegittimo dell'istituto della "monetizzazione degli standard urbanistici" e il calcolo inappropriato del contributo di costruzione, per importi significativamente inferiori rispetto a quelli dovuti. Sussiste un pubblico interesse a divulgare le notizie riguardanti tale procedimento, fermo restando la presunzione di innocenza dei destinatari della richiesta, da reputarsi non colpevoli fino alla eventuale sentenza di condanna divenuta irrevocabile". Così il procuratore della Repubblica, Marcello Viola, in un comunicato stampa diffuso dalla Procura della Repubblica.
Edilizia a Milano, le inchieste
Come detto, il cantiere di Baggio è solo l'ultimo di una serie di interventi edilizi finiti nel mirino della Procura milanese per presunti abusi o irregolarità.
A maggio di quest’anno è stato sequestrato il cantiere Giardino Segreto all’Isola (nove indagati); sempre a maggio la Procura ha chiesto il processo per sei persone nell’ambito dell’inchiesta sulle Park Towers di via Crescenzago di Bluestone, vicino al Parco Lambro. E ancora, a fine dicembre del 2023 otto persone (imprenditori, progettisti e tecnici, ma anche funzionari e dirigenti dello sportello unico dell'edilizia e della direzione urbanistica del comune di Milano) sono finiti sotto indagine per la realizzazione della Torre Milano, un grattacielo residenziale di 24 piani in via Stresa. La prima indagine, in ordine di tempo, è quella dell’ottobre 2022 che ha riguardato l’edificio chiamato "Hidden garden" sorto all’interno di un "cortile" di piazza Aspromonte.
Sono una trentina i progetti di sviluppo immobiliare, di dimensioni più o meno rilevanti, messi sotto la lente dalla Procura di Milano. Una serie di fascicoli esplorativi (senza ipotesi di reato né indagati) sono stati aperti nelle prime settimane dell’anno, per verificare l’ipotesi di presunti abusi edilizi e lottizzazioni abusive, aggiungendosi alle indagini già in corso da tempo (in questo caso con indagati) che hanno terremotato gli uffici del Comune.
L’accusa rivolta dalla Procura a Palazzo Marino è quella di aver autorizzato e realizzato nuove costruzioni con le procedure più veloci e gli oneri economici minori previsti per le ristrutturazioni edilizie. In altre parole, con una semplice Segnalazione certificata di inizio attività (Scia) invece del Permesso di costruire, una prassi che il Comune ritiene legittima e adotta da anni e sul quale il sindaco Giuseppe Sala ha ribadito a più riprese la correttezza e buona fede dell’amministrazione e dei suoi dirigenti.
“Salva Milano”, le polemiche
Le vicende giudiziarie relative ai cantieri milanesi si intrecciano anche con la politica. Martedì 16 luglio è saltato a sorpresa il cosiddetto “salva Milano”, ovvero le proposte di modifica al decreto "salva Casa" per "salvare" i grattacieli milanesi finiti nel mirino della procura. La maggioranza di centrodestra ieri ha ritirato le proposte di sanatoria per le pratiche edilizie del capoluogo lombardo finite nel mirino della Procura. Un passo indietro che ha provocato uno scontro politico tra maggioranza e opposizione in Parlamento, l’annuncio del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alessandro Morelli che la norma Salva-Milano sarà inserita nel decreto Infrastrutture e la replica polemica dell’assessore milanese per la Rigenerazione urbana Giancarlo Tancredi.
Il sindaco di Milano Sala si lamenta sul salva Milano? "A lui non va bene nulla, ci presenti un testo". Ha commentato il ministro Matteo Salvini parlando alla Camera dopo l'ok di Montecitorio al dl Casa. "Il Pd non ha presentato neanche un testo. Noi ci abbiamo provato e ci riproveremo", osserva il leader della Lega.