MONICA AUTUNNO
Cronaca

Sequestro preventivo da 5 milioni: "Così due società frodavano il Fisco"

Gorgonzola, l’indagine della Guardia di finanza riguarda fatture per operazioni inesistenti e riciclaggio. Le piccole imprese impegnate nell’e-commerce "erano collegate tra loro e inserite in un gruppo più ampio".

Sequestro preventivo da 5 milioni: "Così due società frodavano il Fisco"

La merce sequestrata consiste in particolare in elettrodomestici e oggetti tecnologici che l’imprenditore italiano e quello cinese distribuivano

Un decreto di sequestro preventivo per 5 milioni di euro, due soggetti e due società segnalati per violazione alla disciplina sulla responsabilità amministrativa. “Impacchettati“, nel dettaglio, conti correnti per 600mila euro, un capannone, due immobili, due terreni, dieci veicoli e centinaia di prodotti elettronici pronti a essere piazzati sul mercato dell’e-commerce a basso costo: maxi operazione antifrode fiscale della guardia di finanza di Gorgonzola. L’indagine si è snodata, per oltre due anni, a cavallo fra l’Est milanese (dove hanno sede le società e dove si trovano molti dei beni sequestrati) e la Brianza, dove è stato trovato il capannone con la merce. L’importo dell’operazione, 5 milioni, equivale matematicamente all’ammontare delle imposte evase: denari che tornano in cassa.

A finire sotto la lente dei finanzieri, ormai due anni fa, due società (poco note: nessun coinvolgimento dei noti ‘giganti’ dell’acquisto online) specializzate nell’importazione dall’estero e poi nella vendita in rete soprattutto di piccoli elettrodomestici: microonde e aspirapolvere, robot da cucina, friggitrici ad aria, oggetti per la cura personale. "L’indagine condotta dai militari della compagnia di Gorgonzola – così una nota del comando provinciale della guardia di finanza – ha consentito di disarticolare un insidioso meccanismo fraudolento che era basato sull’emissione e l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti. I proventi illeciti venivano successivamente riciclati". Fatturazioni non del tutto ma “parzialmente“ false, con l’obiettivo di abbattere l’imponibile e incrementare la mole d’affari grazie al basso costo delle merci. A capo dell’ingarbugliato sistema un italiano e un cinese (le cui posizioni, si precisa, saranno accertate solo post condanna), e appunto due società. "Queste ultime – spiega il comandante della tenenza gorgonzolese Fabio Gorgoglione – erano collegate fra di loro ma inserite, a loro volta, in un gruppo più ampio. Questo ha reso la ricostruzione particolarmente complessa". Individuato e smantellato l’ingranaggio, e in corso di dibattimento, il Tribunale di Milano ha disposto i sequestri. A margine dell’operazione un filo rosso: i possibili risvolti illeciti di troppo allettanti vendite in rete a prezzo stracciato. "Operazioni come questa – ancora il comandante – che ha peraltro portato al recupero integrale delle somme evase, hanno l’obiettivo di salvaguardare i cittadini e gli operatori economici onesti".