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Sergio Morello
Da dieci anni Sergio Morello lavora di notte. Il turno inizia alle 22.30 e finisce alle 7, quando le strade di Milano iniziano a popolarsi, seguendo il ritmo quotidiano della città. Coordina una squadra che gira con un furgone per le strade di Milano e si occupa degli interventi e delle attività di manutenzione ordinaria delle biciclette del servizio di Atm BikeMi, le due ruote condivise. È uno dei dipendenti della società esterna che si occupa del servizio con un contratto di subappalto, ultimo anello della catena. È grazie a loro se, ogni mattina, le biciclette dal colore giallorosso, tradizionali o elettriche, sono pronte per essere utilizzate dagli abbonati. "Ci occupiamo di attività come la ricarica e il cambio delle batterie per le bici elettriche – racconta Sergio – siamo in sei o sette e giriamo per la città. Ormai sono abituato a questi ritmi, a lavorare di notte e dormire di giorno. Gli stipendi? Siamo inquadrati con il contratto Multiservizi e con quello che prendiamo, visto il costo della vita di Milano, si riesce a malapena a sopravvivere. Il problema è che molti di noi hanno un contratto part time, ed è difficile riuscire ad aumentare il monte ore". Sergio, 63 anni, vive con la compagna in una casa popolare alla periferia di Milano. Secondo i calcoli dovrà lavorare ancora a lungo, perché la pensione di anzianità scatterà all’età di 66 anni. "Lavorando di notte ci capita di assistere a episodi di microcriminalità – racconta – di essere presi di mira da ubriachi o squilibrati, per non parlare delle auto che sfrecciano e non rispettano limiti e semafori. Per fortuna – sorride – pur avendo una certa età mi aiuta il fisico". Sergio, infatti, ha alle spalle un passato da giocatore di football americano, nella storica squadra milanese dei Rhinos. "Il servizio notturno ha anche qualche vantaggio – conclude – ad esempio d’estate lavoriamo al fresco. D’inverno, invece, si muore di freddo".