ARNALDO LIGUORI
Cronaca

Milano, sta guidando quando un serpente esce dal cruscotto del motorino: cosa fare in questi casi

La disavventura in via Ripamonti. La guidatrice, non riuscendo a farlo scappare, ha guidato per mezza città insieme all’animale. L’Enpa: “Era un biacco non velenoso, ecco come distinguerlo da una vipera”

Il serpente nascosto nel motorino era un "Biacco", secondo l'Ente protezione animali di Milano

Monica Marini – 39 anni – è uscita dall’ufficio in via Pampuri, una traversa di via Ripamonti, ed è salita sul motorino per tornare a casa. Dopo qualche minuto, dal cruscotto del mezzo, a pochi centimetri dalla sua mano e dall’acceleratore, è improvvisamente uscito un serpente. Non si è fatta prendere dal panico e si è fermata a bordo strada. 

“Ha provato a farlo uscire di lì battendo qualche colpo sul cruscotto, ma lui invece che scappare ci rientrava”, racconta il padre, Andrea. “Dopo un po’ mia figlia si è stufata e ha deciso che, serpente o no, sarebbe rientrata a casa. Si è rimessa alla guida e ha percorso mezza Milano fino a casa, nel quartiere Simonetta. Nel viaggio, ogni tanto la testa del serpente usciva dal nascondiglio ma lei non faceva che dare una botta al cruscotto e lui vi scompariva di nuovo dentro”.

Dopo la dimostrazione non comune di sangue freddo – conclude il padre – “ha lasciato il motorino vicino a casa e la mattina dopo il serpente non c’era più. Nella nostra casa in Valtellina incontrare questi serpentini non è infrequente, dal muso poco affusolato e gli occhi rotondi, secondo me era un biacco”.

"Effettivamente, dalla foto sembrerebbe proprio un biacco”, afferma Umberto Di Bonaventura, coordinatore della sede milanese dell’Ente nazionale protezione animali (Enpa). “Si tratta di un animale autoctono e non velenoso piuttosto comune in Lombardia”.

Cosa fare con un serpente nell’auto o nel motorino

“Quando si trova un serpente nel motore di un motorino o di un’automobile – spiega Di Bonaventura – non bisogna mettere in moto il mezzo, sia perché potrebbe provocare danni al veicolo, sia perché potrebbe uccidere l’animale”. Sarebbe meglio, invece, “contattare l’Enpa (02 97064220) o i vigli del fuoco (115) per intervenire e recuperare l’animale, anche perché bisogna verificare se è autoctono o esotico”.

“In passato è capitato di trovare un pitone nei pressi di un furgone. In quei casi l’animale deve essere catturato da personale qualificato. In ogni caso, a Milano città i serpenti velenosi come le vipere sono estremamente rari, mentre sono più frequenti in zone boschive o nei pressi di parchi. L’ultima segnalazione telefonica che ci è pervenuta, comunque, risale a qualche anno fa”. 

Come distinguere bisce e vipere

Quando si incontra un serpente, nel dubbio, è meglio fuggire se c’è la possibilità. Tuttavia, distinguere le specie velenose da quelle innocue può essere utile e, in particolare, le bisce (non velenose) dalle vipere (velenose). Entrambe sono specie comuni in Italia, sia in città che nei boschi e nelle campagne. Uno degli elementi più evidenti è l’occhio: la biscia possiede una pupilla di forma tonda, mentre la vipera ha la pupilla più sottile, simile a quella dei gatti.

La vipera (a sinistra) ha il muso affusolato, gli occhi meno rotondi e la pupilla più sottile. La biscia (a destra) ha la testa più tondeggiante e gli occhi rotondi
La vipera (a sinistra) ha il muso affusolato, gli occhi meno rotondi e la pupilla più sottile. La biscia (a destra) ha la testa più tondeggiante e gli occhi rotondi

Anche la testa è più arrotondata nelle bisce e, invece, più affusolata e triangolare nelle vipere. Il corpo, poi, è piuttosto differente: la biscia può misurare fino a due metri e ha una coda allungata; la vipera, che arriva a non più di 80 centimetri di lunghezza, ha un corpo più tozzo che si assottiglia verso la coda ed è di colore marrone e grigia. I denti della biscia, infine, sono meno evidenti rispetto a quelli della vipera.