"Servono messaggi chiari a studenti e famiglie senza troppi giri di parole"

Il presidente dell'Anp Milano parla della necessità di chiarezza nella valutazione scolastica e della sperimentazione del periodo unico nelle scuole.

"Servono messaggi chiari a studenti e famiglie senza troppi giri di parole"

Il presidente dell'Anp Milano parla della necessità di chiarezza nella valutazione scolastica e della sperimentazione del periodo unico nelle scuole.

Mauro Agostino Donato Zeni è presidente dell’Anp, l’associazione nazionale presidi, per Milano e Monza-Brianza e dirigente del liceo Tenca.

Torna il giudizio sintetico alle primarie: cosa ne pensa?

"In questi anni ci sono stati tanti cambiamenti. Penso però che faccia bene la chiarezza. È stato usato talvolta un linguaggio più “morbido“ anche per ribadire che con il voto non si giudica la persona e capisco questa attenzione. Tuttavia il messaggio che arriva ai ragazzi e alle famiglie deve essere chiaro. Servono feedback trasparenti: ne hanno bisogno gli studenti, che devono capire se una prova è insufficiente o meno, cos’hanno sbagliato e quanto. Spesso con giri di parole si perde l’efficacia della comunicazione e, dando un pannicello caldo, rischiamo di deresponsabilizzare. Il problema non è il numero, il voto o il nome".

Qual è?

"Sono convinto anch’io che serva una vera riforma della valutazione: è un punto delicatissimo della scuola e non riguarda la formulazione poetica ma la sostanza e il modo in cui si valuta, prima della formulazione stessa. Oltre alla valutazione sommativa, a fine anno, c’è una valutazione formativa delle competenze acquisite che andrebbe considerata. Credo che i ragazzi debbano portarsi dietro il portfolio del percorso che li ha accompagnati".

E sul voto in condotta?

"Non cambia molto. Alle superiori con il 5 in condotta si bocciava anche prima. Nel primo ciclo, statisticamente, le bocciature sono rarissime e hanno alle spalle situazioni molto complesse. Sono stati formalizzati anche i lavori socialmente utili al posto delle sanzioni, ma erano già diffusi nelle scuole, anche per alcuni nostri studenti in passato avevamo optato per il servizio alla mensa dei poveri".

Cosa ne pensa del periodo unico?

"Diverse scuole lo stanno sperimentando, io non sono molto favorevole anche se dipende dal lavoro che si fa. I ragazzi hanno bisogno di feedback continui".