LAURA LANA
Cronaca

Sesto, in piazza Trento e Trieste dopo l’eliminazione delle panchine arrivano i security point

Una pattuglia della polizia locale ferma in un punto fisso con l’obiettivo di garantire maggior sicurezza ai residenti

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Sesto San Giovanni (Milano) – Anni di degrado e criticità in piazza Trento e Trieste, una petizione di 300 firme nell’estate e la decisione dell’Amministrazione è stata quella di rimuovere le panchine. Due proteste in una settimana dei residenti, per riavere le sedute e chiedere più controlli, una maxi rissa in pieno giorno e la nuova risposta del Comune è quella dei “security point” di chittoniana memoria.

"Nel fine settimana i controlli sono stati intensi. Grazie alle segnalazioni dei cittadini, le forze dell’ordine sono intervenute per risolvere le criticità emerse, con grande attenzione a piazza Trento e Trieste, piazza IV Novembre, viale Casiraghi e piazza Petazzi", ha spiegato il sindaco Roberto Di Stefano.

"Oltre alle normali attività di servizio, sono stati intensificati gli stazionamenti su piazza Trento e Trieste – ha sottolineato il primo cittadino -. Ciò è stato possibile grazie al security point: una pattuglia della polizia ha monitorato, attraverso un presidio fisso, la piazza, garantendo così la tutela e la sicurezza dei residenti".

Cambiano le Giunte, restano le sigle: i “security point” erano stati istituiti dall’Amministrazione di Monica Chittò, quando fu tolto il quarto turno della polizia locale. Al posto dei pattugliamenti notturni – garantiti comunque in occasioni cicliche e particolari – erano stati potenziati quelli di giorno e sera, individuando degli stalli fissi per i ghisa che sarebbero tornati a fare i vigili di quartiere, presidiando anche a piedi le singole aree. Il progetto però non fece in tempo a decollare e i “security point” di fatto non partirono.

Oggi tornano, almeno di nome, ma con una differente modalità. "Nei prossimi giorni proseguirà a oltranza lo stazionamento in diversi orari su piazza Trento e Trieste e nelle aree vicine, senza mai trascurare le altre zone della città - annuncia Di Stefano -. Ringrazio la polizia locale e i cittadini per le preziose segnalazioni che ci permettono di intervenire dove necessario".

Da anni – e anche durante le due proteste – i residenti del Rondò chiedono maggiori controlli e maggior presidio. "Ma serve anche un presidio sociale e culturale: questo significa riappropriarsi degli spazi pubblici. Non certo togliere le panchine che venivano usati da anziani, famiglie, abitanti della zona". Intanto, chiede maggiore presenza della polizia locale anche chi vive tra via Carducci e via Granelli, dove lunedì all’alba c’è stata una violenta rissa che ha mandato un 23enne ecuadoriano in coma in ospedale.