LAURA LANA
Cronaca

Sesto, le educatrici dei nidi protestano: “Vogliamo stipendi più alti e più diritti”

Le lavoratrici sono scese in piazza, sotto il municipio, insieme alla Cgil. Da una settimana è stato aperto lo stato di agitazione, dopo un tentativo di conciliazione fallito con la Fondazione Generiamo, che gestisce alcuni servizi per l'infanzia e per i disabili per conto del Comune

Protesta asili Sesto

Protesta asili Sesto

Sesto San Giovanni (Milano), 21 giugno 2024 - "Noi ci mettiamo amore passione e cura. Voi cosa ci mettete?". E, ancora, "Stipendi da fame. Malattia retribuita al 75%. No 14esima e indennità di rischio". Sono solo alcuni degli striscioni che si possono leggere sotto il municipio. Oggi pomeriggio, venerdì 21 giugno, in piazza della Resistenza è andata in scena la protesta delle educatrici della Fondazione Generiamo, costituita nel 2019 dal Comune di Sesto San Giovanni per gestire alcuni nidi e servizi per i fragili.

"Bisogna avere cura di chi si prende cura", "Meritiamo anche noi un presente e futuro dignitosi", dicono i cartelli attaccati sui muri del palazzetto comunale e sollevati dalle lavoratrici. Settimana scorsa è stato aperto lo stato di agitazione e c’è stato un primo tentativo di conciliazione in Prefettura, non andato a buon fine. Così, oggi, le educatrici hanno organizzato un’assemblea sindacale e sono scese in piazza insieme alla Cgil.

“Ci hanno accusato di essere sindacalizzate, utilizzate dalle sigle. Sono anni che proviamo ad avere un dialogo con la Fondazione senza esito – hanno spiegato le educatrici -. Vogliamo fatti, siamo stanche delle parole. Abbiamo mandato una lettera al nostro datore di lavoro, che è stata ignorata”. A quella lettera, letta in piazza, le educatrici hanno affidato le loro richieste: indennità e maggiore tutela, “perché siamo esposte a rischi”, il diritto alla malattia oggi pagata solo al 75%, “perché anche stare male è un lusso”, e un premio di produzione “su criteri oggettivamente valutabili”.

“Molte di noi lavoravano in Comune, con un contratto enti locali, prima di essere trasferite nella Fondazione, che gestisce per conto del municipio alcuni nidi, mentre altri sono rimasti a gestione diretta del pubblico. Nonostante la stessa mansione, abbiamo contratti e diritti diversi. Noi arriviamo a uno stipendio di 1.100 euro per 36 ore, che da settembre dovranno coprire anche le 18 ore per tenere aperti servizi perché non si riesce a trovare personale. Nessuno viene più a lavorare nei nidi di Fondazione Generiamo oppure viene chi è solo di passaggio”.

Alle lavoratrici della Fondazione non può più essere applicato il contratto enti locali delle colleghe della funzione pubblica. “Lo sappiamo, non lo abbiamo infatti mai chiesto – ha spiegato Jessica Merli, segretaria generale Flc-Cgil di Milano, intervenuta al presidio -. Chiediamo un contratto integrativo, che equipari le figure professionali nel trattamento economico: se svolgono lo stesso lavoro devono avere gli stessi diritti”.