REDAZIONE MILANO

"Sesto San Giovanni: Risse, Spaccio, Stupro e Sicurezza"

Un’altra aggressione al Rondò. In un’escalation inedita di episodi violenti. "Non era mai accaduto nulla di simile. C’è un problema di ordine pubblico, che non può essere risolto solo rimuovendo le panchine da una piazza vicina". I residenti del quartiere da tempo hanno lanciato l’allarme. "Siamo partiti con le risse in pieno giorno. Poi lo spaccio, gli schiamazzi, la malamovida. Ora anche lo stupro di un’anziana". Nel 2021 una 19enne fu violentata nel sottopasso della metropolitana del Rondò, mentre stava tornando a casa dal lavoro: un 28enne egiziano finì in manette poco grazie ai carabinieri, che stavano transitando in via Piave e avevano notato l’aggressione. Anche questa volta i carabinieri sono riusciti ad arrestare l’aguzzino dell’anziana. Il sindaco Roberto Di Stefano canta vittoria. "La bestia egiziana è stata beccata grazie al sistema di videosorveglianza installato sul nostro territorio.

Dopo aver visionato le immagini delle telecamere lungo il percorso, sono riusciti a ricostruire l’accaduto e fermare l’orco, che senza l’aiuto delle immagini sarebbe rimasto un fantasma - ha commentato il primo cittadino -. Faremo di tutto affinché questo balordo riceva una pena adeguata: è necessario il rimpatrio immediato". Nelle ultime settimane il quartiere ha visto l’intensificarsi dei servizi di presidio, anche da parte della polizia locale che ha istituito uno stazionamento fisso in piazza Trento e Trieste durante le sere e le notti del weekend. Proprio ieri sera un gruppo di residenti, che ha dato vita al neonato Comitato cittadini di quartiere rondò-Torretta, ha partecipato in municipio a una commissione consiliare sul tema della sicurezza. "Abbiamo chiesto di essere ascoltati per spiegare le criticità e le nostre proposte - ha spiegato il gruppo -. Abbiamo consegnato le istanze elaborate dai residenti, sostenute da oltre 300 firme raccolte online in queste settimane. Quella di stasera (ieri, nda) è stata l’occasione per rendere note le problematiche relative alla sicurezza e alla lotta al degrado, che sono diventate insostenibili". Prima di aumentare il presidio della polizia locale, l’Amministrazione aveva deciso di dare risposta alla petizione del comitato rimuovendo tutte le panchine in piazza Trento e Trieste. Una decisione che ha portato, nel giro di una settimana, a due proteste degli abitanti che avevano chiesto "più controlli e più presidio sociale e culturale, anziché misure che penalizzano solo chi vive e vuole continuare a vivere attivamente il quartiere e le piazze". La.La.