Sesto San Giovanni (Milano), 6 novembre 2024 – Una torre faro di 83 metri di altezza, a segnare una delle porte di ingresso in città. E poi un nuovo quartiere residenziale con un supermercato di quartiere. Dopo 14 anni di attesa, è stato approvato il progetto di trasformazione dell’area ex Enichem, il comprensorio ex industriale di circa 14.404 metri quadrati, dismesso dal 2010, che si estende tra ferrovia e il cavalcavia nel rione Restellone. “Questa iniziativa segna un passo significativo verso una città più moderna e sostenibile, in linea con la nostra mission: aumentare i servizi a disposizione dei cittadini, evitare il consumo eccessivo di suolo, connettere le varie aree della città e creare uno spazio urbano capace di guardare al futuro”, commenta il sindaco Roberto Di Stefano.
Le caratteristiche
La torre di 25 piani, nascerà accanto a un edificio residenziale di 6 piani e uno commerciale, “rispondendo così alla crescente domanda di abitazioni e spazi commerciali nel quartiere”. Inoltre, verrà creata una nuova piazza pubblica, un luogo di incontro e socialità per i residenti, e sarà avviata una bonifica ambientale dell’area a beneficio dell’intera comunità. È prevista anche la realizzazione di edilizia residenziale convenzionata in via Luini, per favorire un accesso alla casa più equo e inclusivo. “Attraverso la riqualificazione dell’ex Enichem non solo valorizziamo una zona strategica della città, ma creiamo nuovi servizi e spazi, promuovendo uno sviluppo sostenibile. Questo importante intervento di rigenerazione urbana ricade su un quartiere fortemente degradato, dando così attenzione alle periferie”, spiegano Di Stefano e l’assessore all’Urbanistica Antonio Lamiranda.
Una ferita che si chiude
Da anni quella dell’ex Enichem era rimasta una ferita nel tessuto urbano del Restellone. Ora il nuovo piano sarà ora depositato per un periodo di 15 giorni, durante il quale saranno accettate eventuali osservazioni. Dopo l’approvazione definitiva, seguirà il rilascio dei permessi a costruire, con un iter che dovrebbe concludersi entro 90 giorni dall’atto di adozione. Da questa trasformazione, gli oneri complessivi per le opere pubbliche e i servizi, che incasserà il Comune, saranno pari a 3.574.583,60 euro, con opere a scomputo del valore di 2.458.700 euro.