REDAZIONE MILANO

Sette clienti all’interno del bar: chiuso il "Black Devil" di Vottari

Il locale era già salito agli onori delle cronache nel novembre del 2018, quando davanti al Black Devil di Solaro esplose una bomba carta che danneggiò la vetrata, parte del controsoffitto del porticato e alcuni arredi interni. Si ipotizzò, tra le varie piste, che quella deflagrazione fosse un avvertimento al gestore di fatto del lounge bar, Domenico "Mimmo" Vottari, accreditato all’epoca di un tentativo di scalata (poi fallito) ai vertici della Curva Sud del Milan. Del Black Devil si è tornato a parlare domenica sera, perché i carabinieri della stazione del Comune dell’hinterland sono intervenuti nel bar di via Pertini su segnalazione di alcuni residenti: all’interno c’erano la titolare quarantaseienne (compagna di Vottari) e sette avventori che stavano consumando bevande, in barba alle normative anti-Covid. Di conseguenza, sono scattati lo stop di 5 giorni all’esercizio commerciale e i verbali da 400 euro per tutti i presenti.

Finito in carcere per l’omicidio di Mauro Telò, imbianchino di Limbiate ucciso nel settembre 1990 all’interno del Parco delle Groane, e membro di una famiglia originaria di San Luca ritenuta dagli investigatori vicina alle ’ndrine, Vottari ha sempre negato di avere legami con la malavita organizzata (non è mai stato indagato per mafia), anche se va ricordato che il suo nome è comparso in alcune informative sulle ’ndrine in Lombardia. Il cinquantaduenne era stato tirato in ballo indirettamente anche nelle ore successive all’agguato subìto da Enzo Anghinelli, avvenuto in via Cadore nell’aprile del 2019. Sì, perché dalle indagini era emerso che la vittima del raid di Porta Romana, pregiudicato per droga, aveva preso a frequentare – anzi ripreso, dopo la scarcerazione – lo stadio Meazza, e in particolare la zona del primo anello blu occupato dal manipolo di una cinquantina di ultrà dei Black Devil di Vottari.N.P.