RUBEN
Cronaca

Settore agricolo Il “turbo” delle tecnologie

Ruben

Razzante*

Si chiama agricoltura di precisione ed è una strategia che usa le tecnologie dell’informazione per acquisire dati utili per la produzione agricola. Insieme alla tracciabilità digitale, sta facendo compiere un vero e proprio salto di qualità al mercato dell’agricoltura 4.0, che nel nostro Paese ha raddoppiato il suo giro d’affari. Ruolo cruciale lo hanno avuto gli incentivi pubblici, ma va detto che anche i privati credono molto al matrimonio tra tecnologie e agricoltura, tanto più dopo i periodi di lockdown. I dati dell’Osservatorio Smart Agrifood del Politecnico di Milano e del Laboratorio Rise (Research & innovation for smart enterprises) dell’Università degli Studi di Brescia lo documentano in maniera inequivocabile: l’impatto delle restrizioni dovute al Covid ha portato all’esplosione del settore, che è passato dai 540 milioni di euro di fatturato del primo semestre del 2020 agli 1,3 miliardi a fine 2020, fino ad arrivare agli 1,6 miliardi nel 2021 (+23%). Una crescita guidata dalla spesa per macchine e attrezzature agricole nativamente connesse (pari al 47% del mercato, in aumento del 17%), seguita da quella per sistemi di monitoraggio e controllo applicabili a mezzi e attrezzature agricole post-vendita (35%). Come detto, gli incentivi statali hanno favorito la crescita del mercato: tre quarti delle aziende agricole hanno impiegato almeno un incentivo di agricoltura 4.0 e l’84% sostiene che essi abbiano avuto un effetto determinante sulle scelte di investimento. Anche se non mancano le criticità, come l’eccesso di burocrazia e di interventi dispersivi. La tracciabilità è uno degli ambiti in cui le aziende stanno maggiormente utilizzando il digitale, anche per finalità di marketing e comunicazione nei confronti del consumatore finale. Secondo l’indagine, oltre metà degli italiani ricerca sempre o spesso informazioni legate alla tracciabilità del cibo che acquista.

* Docente

Diritto dell’informazione Università Cattolica Milano