MARIANNA VAZZANA
Cronaca

Vandali al Severi-Correnti: "Fuori il colpevole o punizione per tutti". Protesta dei genitori

Milano, il raid lunedì nell’Istituto occupato a gennaio con 70mila euro di danni. Distrutto un lavello nel bagno dei maschi al secondo piano dell’edificio. E la dirigente minaccia un voto in condotta basso per sedici classi

Atto vandalico al Severi Correnti: divelto un lavandino

Atto vandalico al Severi Correnti: divelto un lavandino

Milano – Un lavandino distrutto nel bagno dei maschi al secondo piano. Un atto di vandalismo che fa tornare, di nuovo, i riflettori puntati sull’Istituto Severi-Correnti di via Alcuino 4, zona CityLife, al centro delle cronache dopo l’occupazione dello scorso 30 gennaio e andata avanti per giorni (70mila euro di danni quantificati dalla scuola) che ha avuto come conseguenza la sospensione dai 15 ai 18 giorni per sei studenti stabilita dal Consiglio d’istituto, poi commutata in lavori socialmente utili da svolgere per metà a scuola e per l’altra metà in un’associazione di volontariato.

Ora, qualcuno ha divelto un lavello: in una foto si vede il colonnino di ceramica sventrato e il lavabo che penzola perché non più fissato al muro. Mistero sul perché del gesto e su chi sia il responsabile (o i responsabili). Un fatto che risale a lunedì e sul quale la dirigente scolastica Gabriella Maria Sonia Conte vuole vederci chiaro. In una circolare indirizzata agli studenti, ai docenti e ai genitori delle 16 classi che si trovano al secondo piano ha scritto che "se non si dovesse trovare il colpevole entro martedì (ieri, ndr ), tutti gli studenti in indirizzo saranno penalizzati con il voto di condotta e saranno chiamati a risarcire il danno, che sarà quantificato nei prossimi giorni".

Al momento , non si sa se il colpevole (o i colpevoli) siano saltati fuori: nessuna risposta né dai rappresentanti del Consiglio d’Istituto né dalla preside, contattati dal Giorno. Quel che trapela in maniera informale è la condanna dell’atto vandalico ma anche la richiesta, da parte dei genitori, a non colpire con un voto in condotta negativo tutti gli studenti e le studentesse verosimilmente estranei ai fatti. È stato fatto anche notare che è improbabile che le ragazze abbiano fatto ingresso nelle toilette maschili. Non solo: il timore è che la linea seguita possa incrinare il percorso di dialogo e il lavoro sinergico tra scuola, studenti e genitori. L’auspicio, insomma, è che la punizione riguardi solo i responsabili, se e quando saranno identificati.

Dopo l’occupazione tra gennaio e febbraio, la stima dei danni e il ripristino della situazione, erano stati valutati in tutto un’ottantina di casi sui singoli studenti: molte le posizioni archiviate, per alcuni è stata chiesta una sospensione inferiore ai 15 giorni - convertita in ore di volontariato - altri hanno ricevuto richiami e compiti di educazione civica. Per sei studenti il Consiglio d’istituto ha stabilito una sospensione dai 15 ai 18 giorni, commutata in lavori socialmente utili da svolgere per metà a scuola e per l’altra metà in un’associazione di volontariato. Per chi ne “sconta” dai 16 in su l’incognita: può essere infatti una delle condizioni per chiedere il 5 in condotta o la bocciatura, indipendentemente dal rendimento scolastico, ma lo si saprà solo ad anno scolastico concluso. I sei ragazzi per i quali la scuola ha valutato la sanzione più grave non sono accusati di danneggiamento: non è stato identificato ancora chi ha vandalizzato i locali. Altri tre studenti avrebbero nel frattempo abbandonato gli studi. Adesso, quando le acque sembravano essersi calmate, alla vigilia della fine dell’anno scolastico, il “caso lavandino“ infiamma di nuovo gli animi.