Milano, 15 settembre 2018 - Via libera alla realizzazione della vasca anti-esondazioni del Seveso al Parco Nord. Dopo oltre un anno, è arrivato l’atteso responso della Presidenza del Consiglio dei ministri sul ricorso presentato dal Comune di Bresso nel luglio 2017: Roma ha respinto le istanze dell’amministrazione dell’hinterland, non ritenuta «un ente preposto in via ordinaria o principale alla cura della salute o dell’incolumità pubblica». Conseguenza immediata: riavvio della procedura «congelata» 14 mesi fa. Settimana prossima, il commissario governativo, cioè il presidente della Regione Attilio Fontana, approverà il progetto definitivo e darà così il via libera al Comune di Milano, ente attuatore dell’intervento attraverso Metropolitana Milanese, per il varo del progetto esecutivo (già predisposto in bozza) e la successiva gara d’appalto. «C’è grande soddisfazione – commenta l’assessore lombardo al Territorio Pietro Foroni – perché il nuovo Governo ha sbloccato una situazione ferma ormai da un anno: un grazie particolare al sottosegretario Giorgetti, che ci ha aiutato a risolvere una situazione che il passato Governo dal luglio 2017 non ha saputo affrontare».
Adess, continua, «finalmente si procederà con la massima solerzia, nel pieno rispetto delle normative, per cercare di recuperare il tempo perso». «Siamo contenti che la Presidenza del Consiglio abbia sbloccato la realizzazione della vasca di laminazione del Parco Nord», aggiunge l’assessore comunale all’Ambiente Marco Granelli. L’esponente della Giunta Sala ha le idee chiarissime sui tempi e ipotizza il cronoprogramma di un intervento già finanziato con 30 milioni di euro: acquisizione delle aree nei primi mesi del 2019 e apertura del cantiere tra fine 2019 e inizio 2020; poi lavori per 20 mesi e collaudi dell’opera, «che prevedibilmente dovrebbe entrare in funzione a inizio 2022». «Con questa struttura e l’insieme del sistema di contrasto alle esondazioni – chiosa Granelli – sarà più facile proteggere i territori dall’acqua e dal fango del fiume Seveso».
Sì, perché la vasca del Parco Nord fa parte di un piano più ampio di contenimento delle piene del torrente, che punta a creare una sorta di ombrello difensivo a nord della metropoli da attivare in caso di allerta meteo. La strategia prevede la costruzione di altri quattro invasi tra Senago, Paderno Dugnano-Varedo e Lentate sul Seveso per un investimento complessivo da 145 milioni di euro.