Gli insulti sul treno, il furto degli occhiali, un primo scontro nel sottopassaggio ferroviario tra i giovani ucraini presi di mira e il gruppetto di nordafricani, fino alla vera e propria trappola, scattata all'uscita della stazione ferroviaria Porta Garibaldi e culminata lo sfregio al volto di Danyilo, 19enne ucraino che vive a Milano con la mamma. È la drammatica sequenza mostrata dalle riprese delle telecamere di sorveglianza della zona e diffusa all'indomani dell'arresto degli 11 aggressori, egiziani di età compresa tra i 19 e i 36 anni, ritenuti responsabili del violento pestaggio del 6 agosto scorso, mentre i giovani ucraini erano di ritorno da una gita a Lecco.
L’aggressione minuto per minuto
Minuti interminabili per Danylo, che dopo 7 mesi si porta ancora addosso le cicatrici fisiche (lo sfregio al volto e gli 80 punti di sutura) e quelle morali, per le quali non basteranno gli interventi e le cure dei medici. Ma ecco la cronistoria di quella drammatica serata ricostruita dagli inquirenti attraverso le immagini delle telecamere di sorveglianza della zona e la testimonianza di persone informate sui fatti
La provocazione sul treno e il furto degli occhiali
Danylo, di rientro da una gita a Lecco insieme ad alcuni connazionali, ha incrociato sullo stesso treno un gruppo di ragazzi di origine nordafricana che senza motivo ha iniziato a schernire i giovani ucraini, come spiegano gli inquirenti. Una volta scesi tutti dal treno e giunti nel sottopassaggio ferroviario di Milano Garibaldi, il gruppo di nordafricani ha continuato a molestare i giovani ucraini, fino alla sottrazione degli occhiali a Danylo. Dopo una prima, breve colluttazione, che ha consentito al 19enne derubato di riprendersi gli occhiali, i giovani ucraini sono stati attirati in una vera e propria trappola all'esterno del plesso ferroviario.
La trappola
Una parte del gruppetto di nordafricani, secondo la ricostruzione degli inquirenti, ha anticipato l'uscita degli ucraini nel piazzale Freud, con l'intento di chiamare a raccolta alcuni connazionali che si trovavano tra il piazzale stesso e piazza Gae Aulenti. Una volta uscito il gruppo dei giovani ucraini, gli aggressori, giunti nel frattempo alla spicciolata nel piazzale, si sarebbero preparati all'assalto sfilandosi le cinture dei pantaloni e recuperando bottiglie di vetro dai cestini
che hanno rotto per renderle armi da taglio.Lo sfregio e la rapina
Alla vista dei giovani ucraini si è scatenata l'aggressione da parte dei nordafricani, che hanno cominciato a colpire violentemente il 19enne, rimasto isolato. Uno degli aggressori, utilizzando quasi certamente una bottiglia rotta, ha inferto a Danylo un taglio dalla fronte al mento, causandogli uno sfregio permanente del viso. Durante il pestaggio, parte degli aggressori avrebbe anche derubato il giovane ucraino del borsello, contenente lo smartphone e il portafogli.
Piazza Freud e Aulenti al setaccio: nuovi controlli
Il resto è la cronaca di un calvario medico e umano per la vittima e di un’intensa attività investigativa che ieri ha portato la polizia a chiudere il cerchio sulla vicenda con gli 11 arresti dei presunti responsabili, eseguiti dagli uomini della Squadra mobile. Ma non è tutto. Il questore di Milano Giuseppe Petronzi ha anche predisposto un servizio di controllo del territorio nelle aree della Stazione Garibaldi e piazza Gae Aulenti, teatro dell’aggressione. Il risultato è di 150 persone controllate, 37 delle quali risultate con precedenti di polizia dalle verifiche in banca dati. Un egiziano e un libico, irregolari sul territorio nazionale e con precedenti per rapina, sono stati accompagnati in questura.