NICOLA PALMA e MARIANNA VAZZANA
Cronaca

Via Esterle, sgomberati gli ex bagni pubblici. Sei persone salgono sul tetto

Forze dell’ordine al lavoro dalle 7. Nell'immobile, fino a oggi occupato abusivamente, sarà realizzata la prima moschea autorizzata in città

Milano, 29 agosto 2023 – Sgombero in corso in via Esterle. Nella mattinata di oggi, martedì 29 agosto, le forze dell'ordine si sono presentate agli ex bagni pubblici per allontanare le persone che vivono nella struttura abbandonata da sei anni e liberare l'area.

Il piano

Nell'immobile ai civici 15-17 verrà infatti realizzata la prima moschea autorizzata della città da parte dell'associazione Casa della Cultura musulmana, che nell'ottobre del 2022 si è aggiudicata gli spazi tra via Padova e via Palmanova messi a bando da Palazzo Marino.

Le camionette di polizia e carabinieri hanno chiuso la strada poco prima delle 7 per avviare l'intervento in sicurezza: al momento non si registrano tensioni. Quando sono iniziate le operazioni delle forze dell’ordine, nell’area c'erano una quindicina di persone all'intervento dello stabile. In sei, di cui tre occupanti e tre legati all'area antagonista, sono saliti sul tetto di via Esterle per opporsi allo sgombero.

Una sessantina di militanti dei centri sociali e della rete per il diritto all'abitare si sono ritrovati in presidio all'angolo con via Padova per solidarietà.

Gli occupanti

Il presidio di occupanti e volontari
Il presidio di occupanti e volontari

"Le forze dell'ordine sono arrivate in via Esterle per lo sgombero". Speravano sarebbe stato il più tardi possibile, e comunque solo dopo aver trovato una sistemazione ai 40 occupanti, lavoratori stranieri sottopagati, ma il "giorno X" è arrivato oggi.

Lo fanno sapere gli attivisti del collettivo “Ci Siamo-Rete Solidale“, che coordinano la comunità di stranieri quasi tutti originari di Mali, Costa d’Avorio e Guinea.

Oggi dovranno lasciare i 650 metri quadrati in cui vivono abusivamente per far largo ai cantieri per la realizzazione del luogo di culto islamico. Nel corso delle operazioni di sgombero occupanti e volontari hanno allestito un presidio-lampo, radunandosi – in una sessantina – dietro lo striscione “La casa è un bisogno, basta speculazione”.

L’intesa mancata

Lo scorso 10 luglio, infatti, il Comune proprietario ha ceduto il diritto di superficie alla Casa della cultura musulmana. La proroga per la cessione, fino a fine agosto, era stata accordata informalmente soltanto per cercare di trovare una sistemazione per gli occupanti, ma l'interlocuzione con l'amministrazione non ha avuto esito. "Di proposte valide non ce ne sono state", sottolineano da Ci Siamo, che sei giorni fa ha lanciato la mobilitazione permanente.