"Il modello che sta applicando Bologna, che rispetto e capisco per Bologna, è un modello impossibile per noi". Lo ha detto il sindaco Giuseppe Sala in riferimento alla scelta compiuta dalla Giunta emiliana di estendere il limite di velocità dei 30 chilometri orari al 70% delle strade cittadine. A Milano il Consiglio comunale ha approvato un anno fa un ordine del giorno che chiede l’istituzione della Città 30 ma le dichiarazioni rilasciate ieri da Sala non fanno che ribadire che sotto la Madonnina si continueranno ad istituire Zone 30 con gradualità, lasciando sicuramente fuori alcune strade, tra le quali le grandi arterie, e focalizzandosi sulle carreggiate più ridotte. Da qui la posizione del sindaco che sottolinea come (solo) "una parte della città debba andare a 30 all’ora". Sala ha poi rimarcato la congiuntura nella quale si trova l’azione dell’amministrazione in fatto di mobilità: "Stiamo studiando per trovare le formule giuste. Certo è che nel trovare il modo giusto bisogna cercare di capire dove sta andando il Governo e come si muove la procura: noi ritenevamo che obbligare (i tir ndr) all’uso dei dispositivi contro l’angolo cieco fosse una buona soluzione ma alla fine c’è stata ributtata (il Tar ha infatti accolto il ricorso di 7 aziende di trasporto, Assotir e Sistema Trasporti e ora si attende il Consiglio di Stato ndr). Riteniamo che promuovere la ciclabilità sia giusto, però in questo momento non è piacevole sapere che ho un assessore (Marco Granelli ndr) e un dirigente apicale indagati per la segnaletica e per una pista ciclabile per quello che è successo". "Credo sia una tendenza diffusa andare verso i 30 all’ora – conclude Sala –, però ogni città deve trovare il suo modello". Critico Carlo Monguzzi, consigliere comunale di Europa Verde: "Il sindaco ha ribadito che Milano non andrà a 30 all’ora come Bologna, 60 città italiane, e numerose in Europa, ma si studierà qualcosa: Milano capitale delle promesse non mantenute". In serata capigruppo e consiglieri comunali di maggioranza hanno fatto il punto sulle misure prese sulla mobilità e, soprattutto, su quelle da prendere.
Giambattista Anastasio