Le campane suoneranno a festa in 1.100 chiese della diocesi di Milano domenica, a mezzogiorno in punto. Dalla Basilica di Santo Stefano Maggiore di Milano alle 10.30 partirà una processione verso il Duomo, con canti in tutte le lingue. Poi, nel pomeriggio, si apriranno le porte delle 15 chiese giubilari. Così anche in Lombardia ci si prepara al Giubileo, con i suoi riti.
A Milano sono tre le chiese giubilari: Duomo, Basilica di Sant’Ambrogio e santuario Santa Maria dei Miracoli (San Celso); a Varese il Sacro Monte e la Basilica di Santa Maria Assunta di Gallarate; sono chiese giubilari il santuario Nostra Signora della Vittoria di Lecco e la Madonna del Bosco di Imbersago; il santuario della Beata Vergine Addolorata di Rho e quello della Beata Vergine dei Miracoli a Saronno; il santuario di San Pietro da Verona a Seveso e di Santa Maria delle Grazie a Monza; la chiesa dell’Istituto Sacra Famiglia di Cesano Boscone, la basilica di Santa Maria Nuova di Abbiategrasso, la chiesa parrocchiale di San Martino e Santa Maria Assunta di Treviglio e la chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta di Cernusco sul Naviglio.
Qui i pellegrini sono invitati a compiere cinque gesti per invocare il perdono giubilare, tra cui la scelta di un gesto di carità. In particolare, la Conferenza Episcopale Italiana ha proposto di sostenere progetti di micro-credito sociale sostenuti dalle Caritas e dalle Fondazioni antiusura.
"I fenomeni del sovraindebitamento, del precipitare in condizioni di vita indegne della persona umana devono essere affrontati – ha ricordato anche l’arcivescovo Mario Delpini nel suo messaggio alla città –. Il sistema del credito ha qualche cosa di malato, se invece di incoraggiare la buona volontà di chi cerca di uscire dalla povertà esclude con spietata indifferenza i poveri. Faccio appello a considerare con serietà le vie per il condono dei debiti, per forme di alleanza, di mutuo soccorso, di ripensamento del sistema bancario, perché troppa gente è disperata e troppe situazioni favoriscono l’immissione di denaro sporco e condannano a entrare negli ingranaggi perversi dell’usura".