In autunno una lettera aperta che chiamava a raccolta nuove energie, adesso il debutto nell’agone politico in vista delle elezioni comunali di primavera: il preside Claudio Mereghetti (nella foto) è il primo candidato sindaco che rompe gli indugi. Né destra, né sinistra, ma piuttosto un movimento di persone deciso a restituire alla città il ruolo che le spetta: guida della Martesana. Uno smalto perso nel tempo, secondo l’esponente di Dimensione Cernusco, la lista che proverà a riempire il vuoto lasciato da Ermanno Zacchetti, il primo cittadino morto nel luglio scorso dopo un cancro. Il dirigente scolastico, classe 1958, padre di quattro figli, giovane nonno di sette nipoti, brucia i tempi e spiazza tutti con l’iniziativa che non è certo nata oggi. Il lungo cammino delle nuove energie che "vogliono trasformare la città bella da vedere in un bel posto per vivere" è cominciato da tempo.
Un terzo polo che potrebbe sparigliare le carte fra i due schieramenti, la Giunta uscente di centrosinistra ancora alla ricerca della quadra per la successione e il centrodestra all’opposizione da 20 anni ansioso di rivincita. Tutti dovranno vedersela con il preside. "Dimensione Cernusco vuole essere un ponte, che unisce persone, idee e comunità". Da qui il simbolo, mentre lo slogan “Meglio si può“ riassume l’idea della lista per oggi e domani. "Il nostro impegno verso la comunità è chiaro – spiega il candidato –: puntiamo su un dialogo costante con cittadini e associazioni; sui bisogni reali del territorio; su partecipazione attiva e trasparente. Lavoriamo per un’amministrazione vicina, accessibile e responsabile".
Implicito un giudizio elegante, ma senza appello sul presente. "Vedremo quali forze in campo vorranno condividere questo percorso – dice Mereghetti –. Le scelte dovranno guardare al lungo periodo, senza rincorrere mode passeggere e orientarsi su uno sviluppo sostenibile, solido e inclusivo. La nostra è una visione che non si limita a guardare ciò che è stato, ma immagina una Cernusco nuova, ambiziosa, all’altezza delle potenzialità". L’entusiasmo è palpabile, ma la partita non sarà facile per nessuno. In gioco c’è la guida del Comune con progetti importanti in itinere: dal Piano di governo del territorio al nuovo polo nazionale del rugby. Senza contare il fattore emotivo legato alla fine di Zacchetti a soli 52 anni.