
Si spegne la speranza nel miracolo. Non ce l’ha fatta la piccola Fatou
La speranza in un miracolo, durata meno di quattro giorni, si è infranta ieri. Non ce l’ha fatta Fatou Sarr, la bambina di soli undici anni che lunedì mattina era stata ripescata esanime da una piscina del Parco Aquaneva di Inzago. Nel pomeriggio di ieri la dichiarazione di morte cerebrale, confermata dalla famiglia e dai genitori, rimasti per quattro giorni e quattro notti al letto della figlioletta, tenuta in vita dai macchinari all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo. Nelle ore precedenti l’ineluttabile epilogo del dramma avevano chiesto, con una lettera, che fosse rispettata la loro privacy in un momento così terribile. Oggi chiedono giustizia per la loro bambina, e ogni possibile aiuto al lavoro degli inquirenti.
Sul corpo della bambina di Caravaggio sarà con ogni probabilità disposta l’autopsia. Poi la salma farà ritorno in Senegal, il Paese d’origine della famiglia. E la terra dova Fatou diceva sempre di volere un giorno ritornare. La peggiore delle conclusioni per una vicenda che da quattro giorni teneva con il fiato sospeso due comunità: Caravaggio, dove la bambina viveva con la famiglia e dove aveva compagni e amici, e Inzago, dove, l’altro giorno, tutti avevano sentito il rombo sinistro dell’elisoccorso, su cui la piccola era stata caricata dopo i primi inutili tentativi di rianimazione. Proseguono le indagini, coordinate dalla Procura di Milano, e, soprattutto nel drammatico incedere degli ultimi eventi, protette da riserbo. Provvedimenti di indagine sarebbero stati emessi a carico del sacerdote che l’altro giorno era responsabile della gita e, a quanto risulterebbe, di un assistente ai bagnanti del Parco. Nessuna conferma ufficiale o dettaglio dalla polizia locale di Inzago sin dal primo giorno referente per l’indagine. Un quadro comunque critico, che il tragico epilogo non può che appesantire. Tutto, ricordiamolo, si è consumato alle 10,45 del mattino di lunedì. La comitiva dell’oratorio San Luigi Gonzaga di Caravaggio era arrivata da poco al parco acquatico, circa 200 bambini e ragazzi di elementari e medie, su cinque pullman. Meno di mezz’ora dopo l’arrivo la drammatica sequenza, su cui si cerca di far chiarezza. L’unica cosa sicura è che all’improvviso Fatou, entrata nella “vasca grande“ nonostante non sapesse nuotare, è stata vista sott’acqua, immobile. Portata all’esterno è stata sottoposta a manovre di rianimazione, in attesa dei soccorsi. Tentativi di riportarla alla vita che sono proseguiti sull’elicottero, e poi, per quattro giorni, in ospedale.