Si spendono oltre 2mila euro l’anno: "Famiglie a basso reddito in crisi"

Farmaci, cure odontoiatriche e fisioterapia più costosi di visite, esami e ricoveri

Si spendono oltre 2mila euro l’anno: "Famiglie a basso reddito in crisi"

Si spendono oltre 2mila euro l’anno: "Famiglie a basso reddito in crisi"

Chi può permetterselo spende di più per la propria salute. Chi è più povero invece si cura di meno. Il valore medio della spesa per l’assistenza sanitaria di ogni famiglia cresce infatti all’aumentare del reddito, oltre che dell’età. La spesa media per visite, esami e ricoveri in Lombardia si aggira attorno a 915 euro a testa, mentre quella per farmaci, cure odontoiatriche, fisioterapia e simili, è stata di poco meno di 1.200 euro. Per le cure sanitarie, chi ha un reddito inferiore ai 15mila euro, spende mediamente però 666 euro, mentre chi guadagna oltre i 50mila euro arriva a spenderne fino a 1.500.

Lo stesso vale per le altre spese sanitarie: quanti hanno un reddito inferiore ai 15mila euro possono permettersi di investire mediamente 880 euro, mentre chi ha un reddito superiore ai 50mila euro, può in media investire per la salute 1.600 euro. Inoltre, solo un intervistato su cinque con redditi oltre i 50.000 euro, che ha partecipato all’indagine della Cisl sul sistema sanitario lombardo, ha rinunciato alle cure, a fronte della rinuncia a curarsi di due su tre in famiglie con redditi inferiori a 15mila euro.

L’aspetto economico quindi condiziona molto, sia la possibilità di curarsi, piuttosto che la scelta obbligata di rinunciare alle cure. "Quando la risposta del servizio sanitario ai bisogni di salute non garantisce a tutti che i tempi di attesa della presa in carico siano adeguati al migliore esito clinico del percorso di cura, la scelta del luogo e dei professionisti sanitari da parte delle persone non può essere considerata libera – sottolinea la segretaria regionale della Cisl Lombardia Roberta Vaia -. La principale motivazione che ha spinto gli intervistati a preferire prestazioni a pagamento non è stata la libera scelta sul ’dove’ e ’da chi’ farsi curare, ma è stata una scelta ’obbligata’". D.D.S.