
la manifestazione dei lavoratori davanti al consiglio regionale
Cologno Monzese (Milano) – Si apre uno spiraglio per Siae, seppur pieno di incertezze. Il colosso delle telecomunicazioni con sede a Cologno Monzese potrebbe essere rilevato dal gruppo francese Thales. Lo ha rivelato il direttore generale del polo di via Buonarroti, dove sono impiegati quasi 800 addetti, durante la commissione regionale Attività Produttive, che si è tenuta oggi, giovedì 6 marzo.
Il gruppo francese ha manifestato l’interessamento a gennaio tramite la società pubblica Leonardo. Mercoledì 12 marzo i vertici francesi incontreranno a Palazzo Lombardia l’assessore regionale allo Sviluppo economico Guido Guidesi e in questa occasione l’interessamento potrebbe essere formalizzato. Nel frattempo Finlombarda si è detta disponibile a concedere a Siae un prestito ponte di 6 milioni di euro, per garantire la necessaria liquidità e assicurare la continuità aziendale.
“Su questa vicenda restano ancora non pochi punti interrogativi sia per quanto riguarda la governance della nuova società sia per le condizioni che i nuovi partner chiederanno al loro ingresso – ha denunciato Onorio Rosati (AVS) -. Fondamentale sarà capire cosa sarà scritto nella parte finale della parte negoziata, così come le caratteristiche del nuovo piano industriale. Ciò che però serve sapere sono le garanzie di salvaguardia occupazionale, anche a fronte di impegni finanziari pubblici. Infatti, mentre stanno per arrivare nuovi investitori, l’azienda nel frattempo sta definendo le procedure per un ridimensionamento del personale oggi occupato. A breve tornerò a chiedere la convocazione in commissione delle parti sociali per un aggiornamento della situazione”.
Da oltre un anno, i dipendenti di Siae Microelectronica e della controllata SM Optics vivono una crisi sempre più pesante: sono senza stipendio da un mese, gli ammortizzatori sociali scadranno a fine aprile e pesa un debito di 36 milioni di euro per mancati versamenti Irpef.
Oggi, durante la commissione regionale, una delegazione di lavoratori è tornata in presidio, proclamando lo sciopero. “Siamo ancora qui per l’ennesima convocazione della commissione Attività Produttive, in cui cerchiamo di avere risposte dalla proprietà dopo l’ormai cronica crisi di liquidità e produttività – ha spiegato Mauro Piersante, dipendente Siae e delegato Fiom Cgil -. A oggi non è ancora stato erogato lo stipendio di gennaio. Questo è il primo impatto pesante per le famiglie. Vogliamo capire se Siae ha ancora possibilità di avere un futuro. Abbiamo bisogno che l’azienda richieda almeno un anno di proroga degli ammortizzatori sociali per avere una boccata di ossigeno”.
Domani, venerdì 7 marzo, si concluderà infatti la procedura di composizione negoziata della crisi aperta sei mesi fa. “Purtroppo le ultime notizie relative all’impresa di Cologno Monzese non lasciano presagire un futuro roseo – ha commentato Paola Pizzighini (M5Stelle) –. Ancora oggi non è chiaro il ruolo del partner cinese né se esista il rischio di delocalizzazione delle attività produttive, con conseguente perdita di posti di lavoro. Al momento ci sono ipotesi di soluzioni, ma nessun accordo concreto è stato ancora chiuso. Oggi, a distanza di 14 mesi dalla precedente manifestazione a Palazzo Pirelli del 25 gennaio 2024, i lavoratori dell’azienda si sono riuniti nuovamente in presidio davanti a Regione Lombardia per chiedere l’ennesima risposta alla massima istituzione regionale. Il confronto con la proprietà, le organizzazioni sindacali e le istituzioni locali deve avere l’obiettivo comune di trovare una soluzione definitiva a una situazione che sta diventando insostenibile. All’inizio di ottobre, il consiglio regionale aveva approvato all’unanimità la mozione urgente presentata dal collega Rosati che avrebbe dovuto aiutare l’azienda a scongiurare i licenziamenti. In ballo c’è il futuro di oltre 200 dipendenti. Ribadiamo le nostre richieste: salvaguardare i livelli occupazionali, cercando di mantenere un equilibrio con il rilancio economico dell’azienda per evitare gravi ripercussioni sul tessuto sociale del territorio”.