Agricoltori in strada per chiedere lo stato di emergenza. Sono tornati i trattori e questa mattina in marcia partiranno dal presidio di Binasco diretti al Palazzo della Regione. Da ieri vicino alla rotonda del McDonald di Binasco sono arrivati in corteo i primi trattori di Riscatto Agricolo Lombardia che hanno dato vita a un presidio permanente di protesta. La loro sarà una protesta che cercherà di limitare i disagi alla viabilità e che punta a sensibilizzare le istituzioni.
"Chiediamo che le istituzioni affrontino la crisi delle aziende produttive agricole e della pesca adottando una dichiarazione di stato di crisi socio-economica dell’Agricoltura della pesca con misure straordinarie - spiega Davide Raineri -, chiediamo la moratoria e ristrutturazione della debitoria del sistema". "L’applicazione delle clausole di salvaguardia bloccando le importazioni selvagge nei settori più esposti alla concorrenza sleale e al dumping. Chiediamo inoltre il potenziamento delle misure sul prezzo minimo al campo e l’equità e la trasparenza dei rapporti commerciali".
I manifestanti hanno allestito un accampamento con tende su un campo agricolo che sarà presidiato giorno e notte e oltranza. "Ho incontrato i lavoratori del mondo agricolo in presidio a Binasco - spiega Nicola Di Marco, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle che ieri mattina è arrivato al presidio di Binasco -. Nell’ultimo anno abbiamo ascoltato tantissime promesse, ma poco o nulla è stato fatto per intervenire concretamente sulla crisi del comparto agricolo. Produrre costa molto, viene pagato poco, nonostante al contrario i prezzi per il consumatore finale continuino a salire. Segno evidente di un qualcosa che non funziona nei rapporti commerciali all’interno della filiera. Se a questo sommiamo le lentezze burocratiche nel corrispondere i dovuti ristori a chi ha subìto i danni imposti dalle calamità climatiche e naturali, penso ad esempio al dilagare in Lombardia della peste suina, ecco dipinto il quadro che ha portato i lavoratori del settore a chiedere lo stato di crisi e la conseguente urgenza di misure straordinarie. Come Movimento Cinque Stelle non condividiamo tutte le istanze presentate dal mondo agricolo, negarlo sarebbe ipocrita come le promesse non mantenute da Governo e Regione Lombardia che al contrario si ergono a paladini del comparto agricolo salvo poi non far seguire le parole ai fatti, riteniamo però doveroso sostenere le piccole e medie imprese nella richiesta di ascolto, equità nei prezzi e immediati ristori".
"Non andiamo a casa fino a quando non avremo risposte - spiegano Filippo Goglio e Marco Facchini -, siamo tutti uniti e non molliamo".