MONICA VALERIA AUTUNNO
Cronaca

Sicurezza a Gorgonzola. Nascono due nuovi gruppi di Controllo di vicinato

Quasi 60 i cittadini pronti ad attivarsi per contrastare la microcriminalità. La sindaca: il progetto dimostra che è possibile aver cura della propria città.

Il comandante della polizia locale Antonio Pierni e la sindaca Ilaria Scaccabarozzi plaudono all’iniziativa

Il comandante della polizia locale Antonio Pierni e la sindaca Ilaria Scaccabarozzi plaudono all’iniziativa

Quasi sessanta cittadini pronti a scendere in campo, a Gorgonzola due nuovi gruppi di Controllo del vicinato. Si aggiungono ai due già esistenti, e saranno a breve operativi nelle zone di piazza Don Milani e via Boito. La schiera delle “sentinelle“ della città raddoppia, l’obiettivo è potenziarla ulteriormente. L’appello a nuove adesioni era stato lanciato nelle scorse settimane dall’amministrazione comunale e dal comandante della polizia locale. E una serata sul tema, per fare il punto della situazione e ribadire, ancora una volta, filosofia e modus operandi dell’attività, si era tenuta solo pochi giorni fa in sala consiliare, alla presenza della sindaca Ilaria Scaccabarozzi, del comandante della stazione dei carabinieri Camillo Mancusi, del comandante della polizia locale Antonio Pierni e di Mario Naitana, responsabile della rete Martesana dell’associazione Controllo di vicinato.

Il progetto è operativo a Gorgonzola dal 2018. Tre i gruppi all’avvio, poi rimasti in due, e un percorso che ha conosciuto una fase di stallo. Ma non si è smesso di crederci. "Il percorso – spiega Ilaria Scaccabarozzi – dimostra concretamente che è possibile avere cura della propria città e di chi vi abita. La filosofia di base è che la socialità sia un mezzo anche per sentirsi più sicuri. Ed è un concetto che abbiamo sempre condiviso".

L’attività, peraltro, negli anni scorsi è stata spesso fruttuosa. A sottolinearlo, nel corso degli incontri, sono proprio i comandanti Mancusi e Pierni. "I cittadini – ha detto Pierni – hanno sempre operato nel rispetto delle procedure, e non hanno mai adottato iniziative inopportune". Le segnalazioni dei residenti, al contrario, hanno spesso consentito di mettere a fuoco aspetti utili alle attività di indagine.

È stato il referente dell’associazione Naitana a illustrare ancora una volta nel dettaglio le specificità del contesto e del progetto: le vulnerabilità delle abitazioni, il valore del "mettersi insieme e fare comunità" come sistema di prevenzione, la forza del gruppo e dell’attività del monitoraggio, anche sociale. L’attività di “proselitismo“ prosegue. Obiettivo dotare di un gruppo alcuni quartieri periferici ancora scoperti e in generale allargare la rete all’intero territorio della città.