NICOLA PALMA
Cronaca

Sigaretta accesa, fiamme alle lenzuola e l'esplosione della bombola di ossigeno: la ricostruzione definitiva dell’incendio

Rogo nella casa di riposo a Milano, all’una di notte la stanza numero 605 si è trasformata in una trappola letale per sei anziani. Ecco cosa è successo

Incendio alla Rsa Casa per Coniugi. Da sinistra: l'interno dopo il rogo, i vigili del fuoco davanti alla casa di riposo, il procuratore aggiunto di Milano Tiziana Siciliano all'interno della struttura

Incendio alla Rsa Casa per Coniugi. Da sinistra: l'interno dopo il rogo, i vigili del fuoco davanti alla casa di riposo, il procuratore aggiunto di Milano Tiziana Siciliano all'interno della struttura

La stanza numero 605 si trasforma in una trappola letale attorno all’una. Una delle due anziane che la occupano riesce in qualche modo a dare l’allarme, chiamando il custode al cellulare, ma è già troppo tardi: il fumo ha oscurato il primo piano del sesto nucleo, gli ausiliari socio-assistenziali non riescono a entrare nella camera incandescente. Dietro la porta ci sono Laura Blasek, 86 anni, e Nadia Rossi, 69 anni compiuti due settimane fa: i loro corpi verranno trovati carbonizzati. Altri quattro degenti vengono stroncati dalle esalazioni del rogo: le manovre di rianimazione non bastano a salvare le vite di Anna Maria Garzia, 85 anni, Loredana Labate, 86, Paola Castoldi, 75, e Mikhail Duci, 73. È di sei morti e un’ottantina di intossicati, di cui due intubati e in gravissime condizioni, il drammatico conto dell’incendio scoppiato ieri notte nella residenza per anziani Casa per coniugi” di via dei Cinquecento al Corvetto, quartiere popolare alla periferia sud di Milano.

A innescare l’inferno una sigaretta spenta male

"Sembrava l’inferno”, continuano a ripetere i residenti del palazzo di fronte. Un inferno che, secondo una prima ricostruzione che le indagini dovranno confermare, sarebbe stato innescato da una sigaretta spenta male, che avrebbe attaccato le lenzuola di un letto della 605 e poi surriscaldato una bombola d’ossigeno che sarebbe esplosa e avrebbe accelerato la combustione. Un inferno che si porta dietro un gravoso carico di interrogativi e polemiche sulle condizioni di sicurezza all’interno della struttura di assistenza di proprietà del Comune ma gestita dalla coop Proges, sul numero di addetti in servizio sui tre piani (di cui due dedicati ai settori per malati di Alzheimer) e sulle contromisure adottate nell’ultima settimana per far fronte al malfunzionamento dell’impianto di rilevazione fumi.

"Sento ancora nella testa quelle disperate richieste di aiuto”

Il rapidissimo intervento dei vigili del fuoco, arrivati con 45 uomini e otto mezzi a pochi minuti dalla prima chiamata, ha circoscritto il rogo e scongiurato un bilancio ancor più tragico. "Sento ancora nella testa quelle disperate richieste di aiuto”, confiderà un’operatrice alla fine del turno più devastante della sua vita, trascorso a mettere al riparo gli altri 161 ospiti (la maggior parte con gravi problemi di deambulazione), a tranquillizzarli e ad aiutare pompieri e poliziotti a trasportarli all’esterno con teli e lenzuola.

Messaggio da Mattarella e tweet della premier

“Il bilancio è pesantissimo, ma in questi casi viene da dire che poteva andare peggio. I soccorsi sono stati abbastanza rapidi, ma un rogo in una sola stanza di 15 metri quadrati fa presto a svilupparsi”, sottolinea il sindaco Giuseppe Sala, che quasi certamente proclamerà il lutto cittadino nel giorno dei funerali dei sei morti, quattro dei quali non avevano parenti. Al primo cittadino è arrivato in mattinata il messaggio del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha espresso “cordoglio per le vittime del gravissimo incendio” e “vicinanza ai feriti e ai soccorritori” e auspicato “che venga ben chiarita la dinamica dell’accaduto”. “Sincere condoglianze ai familiari delle vittime e un augurio di pronta guarigione ai feriti”, il tweet della premier Giorgia Meloni “a nome mio e del Governo”.