
Claudio Crose in ospedale
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In un attimo la tasca è diventata incandescente, ho visto una fiammata e poi ci sono stati scoppi ripetuti come fuochi d’artificio. I pantaloni si sono sciolti, poi anche il giubbotto. Io cercavo di proteggermi ma avevo la mano già ustionata, così come la gamba. Un momento terribile, me la sono vista brutta». Claudio Crose, idraulico 36enne di Albairate, è rimasto ferito dall’esplosione della sua sigaretta elettronica ieri mattina poco prima delle 8 in via Boccaccio, zona Conciliazione. Trasportato in codice giallo all’ospedale Niguarda, ha riportato ustioni di secondo grado alla mano sinistra e alla coscia oltre a lievi bruciature ai genitali.
Com’è successo? «Avevo la mia sigaretta elettronica in tasca e stavo per cominciare a lavorare in un cantiere. Ero ancora per strada, davanti all’ingresso del palazzo dove sarei dovuto entrare, quando ho sentito un calore insopportabile e ho visto la fiammata. È successo tutto all’improvviso, non me lo spiego. Io ho cercato di fare il possibile, mi è venuto istintivo mettere la mano lì sopra per cercare di togliere la sigaretta ma mi sono subito bruciato. E già la gamba era stata intaccata dal fuoco. I vestiti si sono ridotti a brandelli... Sono stato soccorso dal mio titolare che ha subito chiamato l’ambulanza».
Da quanto tempo fuma la sigaretta elettronica? «Da 4 anni mi sono ‘convertito’, prima fumavo sigarette normali. Ho fatto questa scelta per farmi ‘meno male’ alla salute ma alla fine il male me lo sono fatto comunque, con il fuoco. Preciso che la sigaretta era originale, comprata in un negozio specializzato. Non mi ero affidato a uno strumento grossolano o da pochi soldi. Peraltro non sono neppure un principiante, ‘svapando’ ormai da 4 anni».
La sua famiglia? «Ovviamente si sono preoccupati. Ho rassicurato mia moglie al telefono, dicendole che tutto sommato stavo bene. Sono rimasto sempre lucido. Bruciature a parte, per fortuna non mi è capitato nulla di grave. Mia moglie verrà in ospedale a portarmi un cambio di indumenti e a portar via quel che resta dei miei. Sono papà di due bimbe di 5 e 2 anni. Loro non sanno nulla, non voglio turbarle. Sono rimasto stupito dal fatto che la notizia sia diventata virale...».
Ha navigato in rete? «Sì, dal letto d’ospedale. Ho contattato dei miei conoscenti in Inghilterra, che avevano letto la notizia. Non sapevano fossi io il diretto interessato e sono rimasti sbalorditi. On line ho letto commenti un po’ fastidiosi, contro le sigarette elettroniche. Ma anziché prendermela mi sono fatto una risata».
Smetterà di fumare? «Sì, senza dubbio. Mi toccherebbe comunque stare tanto tempo senza fumare, vista la situazione in cui mi trovo, e allora tanto vale entrare già nell’ottica di smettere del tutto».
Farà causa all’azienda produttrice della sigaretta? «Dovrò valutare. Chiederò consiglio a un legale».