GIAMBATTISTA ANASTASIO
Cronaca

Silos di via Borgogna, tutto da rifare: i giudici stanno con 'Brian&Berry'

Comune bocciato perché non ha coinvolto le società sulla cantierizzazione

CARTE BOLLATE Il cantiere di via Borgogna (Newpress)

Milano, 16 marzo 2017 - «Omesso coinvolgimento delle parti» e conseguente «lesione dei diritti partecipativi» sanciti dalla legge. Queste le contestazioni mosse al Comune dal Consiglio di Stato che così sentenziando ha accolto il ricorso contro il cantiere del parcheggio interrato di via Borgogna (piazza San Babila) presentato da chi vi affaccia di fronte: la «BBB Spa» (acronimo che sta per Brian&Barry Building) e la «Rose Spa», nell’ordine la società titolare della licenza commerciale per il palazzo di via Durini e quella che ha di fatto in uso l’immobile. Si tratta proprio della sentenza che il Comune, la società «Expo Borgogna Parking», le Spa ricorrenti, i i commercianti e i residenti della zona, attendevano ormai dal 23 giugno 2016 perché si mettesse fine, in un senso o nell’altro, ad uno stallo lungo ormai la bellezza di undici mesi. Invece il dispositivo è stato pubblicato e reso noto soltanto ieri. Ed è meglio dirlo subito: questa sentenza non sblocca alcunché, non ancora.

L’area dei lavori resterà vuota e inanimata di operai e di macchinari, proprio come appare dall’8 aprile 2016, perché ora Palazzo Marino deve riaprire la Conferenza di Servizi e coinvolgere le due società ricorrenti nel ripensamento del cantiere. Al centro del contenzioso c’è, infatti, il «no» opposto dal Comune all’apertura di un passo carrabile che consentisse l’entrata e l’uscita dei veicoli dal palazzo di via Durini. Un «no» motivato dagli uffici comunali proprio con le necessità del cantiere per il silos di quattro piani interrati per un totale di 328 posti. I giudici del Consiglio di Stato contestano, però, la scansione temporale dei fatti. La richiesta del passo carrabile è stata avanzata il 27 gennaio 2014, mentre la delibera con la quale la Giunta comunale approva il parcheggio è datata 31 luglio 2014. Una ragione in più, secondo il Consiglio di Stato, per coinvolgere le due società nella Conferenza di Servizi relativa al cantiere di via Borgogna. Così non è stato e i giudici concludono per «l’illegittimità del comportamento dell’amministrazione comunale» e per l’accoglimento del ricorso. In contrasto con quanto invece sancito in una prima fase di giudizio dal Tar, che aveva respinto le contestazioni delle due Spa.