Milano, 9 febbraio 2023 - Torna in carcere Simba La Rue, all'anagrafe Mohamed Lamine Saida, trapper 20enne arrestato in due indagini milanesi tra luglio e ottobre scorso e che dallo scorso 14 ottobre era ai domiciliari a casa dei genitori. Il motivo? Nel corso di una serie di controlli sono state riscontrate "violazioni" da parte del giovane del regime dei domiciliari.
Le violazioni
Più volte in casa con Simba La Rue c'erano altre persone che non dovevano esserci, alcune anche arrestate per spaccio, e in un'occasione era "in compagnia di una giovane seminuda adagiata sul divano, estranea al nucleo familiare". Lo si legge nell'ordinanza del gup di Milano Giulio Fanales che ha deciso di ripristinare la custodia in carcere per il trapper per la "progressiva gravità delle violazioni delle prescrizioni", anche perché ha più volte "disatteso il divieto di comunicazione con soggetti terzi". Sussiste, quindi, il pericolo di "reiterazione" dei reati. Nello specifico, nel solo mese di gennaio, nella casa della madre in provincia di Como i carabinieri della stazione di Lurago d'Erba lo hanno trovato il 4 gennaio in compagnia di una "giovane seminuda", l'8 gennaio con il "cugino in quel momento in riposo sul letto" e il 19 gennaio, oltre che al cugino, anche con "altri cinque individui", di cui due con precedenti per spaccio.
Ai domiciliari per motivi di salute
Simba era stato messo ai domiciliari per motivi di salute per proseguire le cure alla gamba ferita e operata dopo un agguato subito il 16 giugno dello scorso anno.
L'udiienza preliminare
Per Simba, ma anche per il collega trapper e amico Baby Gang, anche lui difeso dall'avvocato Niccolò Vecchioni, il prossimo 28 marzo inizierà davanti al gup Fanales l'udienza preliminare a carico pure di altri imputati e che riunisce i due filoni delle indagini milanesi, uno su una cosiddetta "faida tra trapper" e l'altro su una sparatoria vicino a corso Como, zona della movida milanese. Baby Gang, ancora in carcere, ha fatto ricorso al Riesame contro una recente ordinanza che aveva respinto un'istanza di domiciliari. Chiedeva di andare in una comunità per "affrontare i problemi relativi all'abuso di sostanze"