Milano, 3 novembre 2024 – Palazzo Citterio dovrà attendere ancora un po’ di tempo prima di svelarsi a milanesi e turisti? L’apertura, in linea teorica, è in programma il 7 dicembre, giorno di Sant’Ambrogio e della Prima della Scala. I sindacati, però, chiedono di rinviare il “vernissage”. Il motivo? Questioni di sicurezza per i lavoratori, ma anche per i beni esposti.
La mossa
Per questo i sindacati nazionali Fp Cgil, Cisl Fp, Uilpa e Ubs hanno scritto una lettera condivisa al ministro della Cultura Alessandro Giuli per chiedergli di rimandare l'inaugurazione di Palazzo Citterio, cioè la parte di Brera dedicata al Novecento, che è in programma il 7 dicembre, giorno in cui i sindacati locali hanno anche indetto uno sciopero.
La richiesta è quindi quella di rimandare l'apertura della cosiddetta Grande Brera, per cui molto si era speso il predecessore di Giuli, Gennaro Sangiuliano, e aprire un tavolo di confronto nazionale "sulla gestione e l'organizzazione del lavoro di un sito così rilevante".
Le preoccupazioni
Lungo l’elenco delle doglianze squadernato dai sindacati nella loro lettera. "Lungi da noi l'idea di ostacolare un progetto di rilancio culturale di così ampio respiro, ma siamo abituati a lavorare nel pieno rispetto delle regole di sicurezza per persone (lavoratori e utenti) e beni esposti. Ebbene, ad oggi queste condizioni di sicurezza - hanno sottolineato - non ci sono perché Palazzo Citterio ha ancora interventi strutturali e sugli impianti da completare e certamente non sarà possibile prevedere una piena funzionalità per la prevista data inaugurale del 7 dicembre prossimo, festività di Sant'Ambrogio".
A questo si aggiunge il fatto che il direttore di Brera, Angelo Crespi, ha previsto due mostre, cosa che "aggrava la situazione", mettendo a rischio anche le opere prestate.
Le carenze
La questione riguarda anche il numero dei dipendenti, considerato insufficiente per garantire l'apertura, con il rischio, per i sindacati, che personale esterno o Ales diventi "preponderante".
Anzi, come hanno spiegato oggi i lavoratori di Brera in volantinaggio ai turisti che hanno visitato la Pinacoteca nella domenica di apertura gratuita, con Palazzo Citterio senza nuovo personale "è evidente che ci saranno disservizi e contrazione dell'offerta come attualmente garantita e la Città di Milano non lo merita", senza dimenticare l'incertezza sul Cenacolo Vinciano che il ministero ha voluto affidare a Brera ma "senza chiarire nulla sul personale e sul funzionamento del sito".