REDAZIONE MILANO

Rapina in un super a Sesto: punta una siringa al volto della cassiera, poi scappa con 570 euro

In carcere un 44enne pluripregiudicato individuato grazie alle impronte digitali lasciate sulla bottiglia di birra bevuta durante un sopralluogo prima del colpo

Sesto San Giovanni (Milano), 7 novembre 2014 – Compie una rapina in un supermercato minacciando la cassiera con una siringa, ma viene incastrato dalle impronte digitali lasciate nel momento del sopralluogo prima del colpo. E così un 44enne italiano, pluripregiudicato, è stato arrestato dalla Polizia di Stato, coordinata dalla Procura della Repubblica di Monza.

Le fasi della rapina: l'uomo esce con una bottiglia di birra, poi la butta nel cestino. Infine, minaccia la cassiera con la siringa (dal video della Polizia)
Le fasi della rapina: l'uomo esce con una bottiglia di birra, poi la butta nel cestino. Infine, minaccia la cassiera con la siringa (dal video della Polizia)

I fatti risalgono allo scorso 4 ottobre. L’uomo entra in un supermercato a Sesto San Giovanni, con la scusa di voler acquistare una birra si avvicina alle casse e, approfittando di un momento di distrazione della cassiera, estrae una siringa puntandola al volto della dipendente. La donna è terrorizzata e il malvivente si impossessa dei  contanti custoditi all’interno della cassa, per un totale di circa 570 euro, per poi darsi alla fuga.

I “Falchi” della Squadra Mobile, specializzati in questa tipologia di reati, visionando le telecamere a ritroso, si accorgono però che l’autore della rapina aveva effettuato un sopralluogo, comprando una birra da consumare all’esterno del supermercato che aveva poi gettato in un cestino.

Recuperata la bottiglia, è stato richiesto l’intervento della Polizia Scientifica che è riuscita a isolare le impronte del rapinatore, compatibili con quelle di un cittadino italiano più volte arrestato per reati violenti. Alla luce delle prove raccolte dagli investigatori, il Giudice per le Indagini Preliminari di Monza ha emesso un’ordinanza applicativa della misura cautelare in carcere che è stata notificata all’indagato in carcere a Como, dove nel frattempo è stato recluso perché arrestato dopo una ulteriore rapina commessa nella provincia lariana.