
ROVINA La vittoria non esiste nelle slot: le macchine sono calcolate per spillare soldi ai giocatori
Milano, 23 agosto 2018 - Slot machine sempre accese, anche negli orari in cui dovrebbero essere spente. L’ordinanza anti-slot, a quasi quattro anni dalla sua entrata in vigore, continua a mostrare delle lacune: da Corvetto a piazza Diaz, vicino al Duomo, le macchinette divora-denaro non smettono mai di funzionare, anche nel pomeriggio. Attirando una folla di anziani, donne di mezza età, stranieri (soprattutto dall’Oriente) che vanno avanti per ore a sfidare la sorte, a cercare la combinazione vincente di frutti o simboli schiacciando ostinatamente dei tasti.
Lo chiamano divertimento ma a sorridere sono soprattutto le società che gestiscono le slot: bastano cinque minuti di gioco per farsi alleggerire il portafogli di 20 euro. Un pomeriggio è sufficiente per bruciare una pensione. Eppure le disposizioni del provvedimento varato con tanta enfasi dal Comune di Milano il 15 ottobre del 2014 (con un’integrazione del 23 ottobre) parlano chiaro, definendo precise e limitate fasce orarie per l’attività delle sale gioco e per il funzionamento delle slot machine nei locali pubblici.
Le sale non dovrebbero essere aperte 24 ore su 24, ma solo dalle 9 alle 12 e dalle 18 alle 23, in modo da «ridurre la possibilità di accedervi, con particolare attenzione agli orari di uscita dalle scuole e al tempo libero delle fasce più fragili della cittadinanza, in primo luogo giovani e anziani». Se si verifica una violazione, si applica una sanzione pecuniaria di 450 euro. Accresciuta, in caso di particolare gravità o recidiva, da «una sanzione accessoria», valida da uno a cinque giorni, come la sospensione dell’attività o del funzionamento degli «apparecchi di intrattenimento e di svago con vincita in denaro». Alla Slottery Las Vegas paiono non essere impensieriti: tanto da pubblicizzare l’apertura dalle 10 alla una di notte anche sul loro sito. Dopo aver suonato il campanello, alle 15 è possibile sedersi in uno degli eleganti sgabelli rivestiti di pelle rossa e giocare. Siamo in piazzale Corvetto, ma varcata la soglia è come entrare in un altro mondo, un mondo kitsch: moquette a terra dai motivi floreali, un bancone di bar a led e una sala dove ,attorniati da 16 macchinette, è possibile fumare.
C’è il gioco che richiama il mondo dell’infanzia come «Il mago di Oz». Quello che ha il volto del cane lupo più famoso della tv: «Il commissario Rex», tutore della legalità. Una donna sembra come ipnotizzata dall’intermittenza delle luci e dei suoni. Avrà vinto qualcosa? Glielo auguriamo. Noi scegliamo una slot a tema frutta. In meno di due minuti divora cinque monete da due euro. Senza concederci nulla.
Stessa scena si ripete alla Sisal Wincity di piazza Diaz, alle 16. Un impero dedicato al gioco che funziona dalle 10 del mattino alle 2 di notte. Un ristorante e poi scommesse, anche virtuali, videolottery e virtual race: c’è solo l’imbarazzo della scelta. Tantissime slot. «I migliori titoli disponibili sul mercato», si legge sul loro sito. Una cinquantina di video a cui sono attaccati decine di anziani di entrambi i sessi, cinesi e filippini di tutte le età e qualche uomo sui 40 anni che sembra uscito da un ufficio. Qualche minuto passato a cercare la combinazione vincente e partono 10 euro. La slot dedicata al ladro gentiluomo, «Lupin III, il mistero del Faraone», è davvero quella che ha il titolo più azzeccato.