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Milano, ingresso libero per i ragazzini nelle sale gioco

Nel proliferare delle sale slot, le macchinette mangiasoldi sono accessibili a tutti, anche a chi non dovrebbe usarle: i minorenni di MATTEO SACCHI

Minorenni alle slot machine

Milano, 20 gennaio 2016 - Gioco d’azzardo? A Milano vale la regola del liberi tutti. Nel proliferare delle sale slot, le macchinette mangiasoldi sono accessibili a tutti, anche a chi non dovrebbe usarle: i minorenni. I gestori sono tenuti, nel dubbio, a chiedere la carta d’identità di chi gioca. Ma solo in teoria. Perché, come dimostra l’inchiesta del cronista de Il Giorno - che si è fatto accompagnare nelle sale slot da un ragazzo che ha compiuto da poco 18 anni e da una ragazzina di 17 anni - pochi controllano. La prima sala visitata dal cronista, assieme ai due “ganci”, è in zona Wagner: una struttura grande, con angolo bar e sala fumatori; l’unica cosa che manca è il personale, che sembra scomparso. Non è quindi stato un problema per i due giovani entrare e attaccarsi alle slot. La 17enne e il 18enne hanno avuto anche tempo di assaggiare il buffet sul bancone dell’angolo bar e uscire tranquillamente senza che nessuno del personale si palesasse davanti a loro domandandogli un documento di identità. Nessun controllo neppure nello “stanzino delle slot” ricavato all’ingresso di un bingo. Qua la stanza è più affollata ed è presente un addetto alla sicurezza all’ingresso, che però non chiede i documenti a nessuno dei nostri due complici, i quali si siedono e giocano una partita a testa. Anche all’uscita non ci sono ripensamenti da parte dell’addetto, che saluta entrambi.

Dopo i primi due tentativi decidiamo di spostarci in una sala slot alla Barona: all’entrata, l’addetto alla sicurezza applica le regole e chiede il documento, facendo sperare di aver trovato qualcuno che tuteli i giovani dai rischi dell’azzardo. Invece, dopo aver visionato le date di nascita, l’addetto fa entrare tutti, anche la complice di 17 anni, indicando: «Là trovate la slot a monete». Che gentile. Ultimo tentativo in una sala scommesse che espone il marchio di uno dei più famosi concessionari del gioco legale per conto dello Stato. Qui le slot si trovano in un ambiente separato dall’ingresso e, appena i due giovani provano ad avvicinarsi, un’addetta chiede i documenti e allontana i complici dalla sala. È stata l’unica persona che ha fatto rispettare la legge. Per completezza, l’esperimento viene ripetuto in due bar con area slot, già convinti che non possa andare troppo meglio, visto che in questi locali l’attenzione del personale è richiamata da tante cose oltre alle slot. Sia nel primo bar (via Novara) e nel secondo (zona Gambara) il 18enne e la 17enne possono giocare indisturbati, nonostante ci siano cartelli che, a caratteri cubitali, avvisato che i minorenni non possono giocare. Solo il primo dei due bar rispetta la nuova legge regionale, che prescrive un’area slot che sia separata dal resto del locale. Il bilancio del viaggio fra le sale slot è desolante: su sei luoghi, in quattro nessuno si è minimamente curato di chi entrasse a giocare in spazi che dovrebbero essere vietati ai minorenni, in un caso l’addetto alla sicurezza ha consapevolmente permesso ad una ragazza minorenne di giocare. Evidentemente, il rischio di subire controlli da parte dei gestori è considerato talmente irrilevante da spingerli a violare la legge.