Milano, giocare alle slot non è speculazione: scarcerato truffatore

Secondo il Riesame cade l'accusa più pesante, quella di autoriciclaggio

Un'aula di tribunale (Foto d'archivio)

Un'aula di tribunale (Foto d'archivio)

Milano, 23 novembre 2018 - Speculare significa effettuare «operazioni di investimento» per «realizzare un forte utile» e non certo azzerare «i propri conti» per «soddisfare la propria tendenza al gioco». È con queste motivazioni, in sostanza, che il Tribunale del Riesame di Milano ha rimesso in libertà, annullando la misura degli arresti domiciliari, un 51enne anche ex funzionario in passato del Comune di Milano, arrestato circa un mese fa per truffa e autoriciclaggio per aver raggirato, secondo l'accusa, quattro persone per un totale di quasi 300mila euro proponendogli falsi investimenti nel settore fotovoltaico, anche in Costa Rica e Iran, e poi bruciando i soldi incassati alle slot machine.

La misura cautelare, firmata dal gip di Milano Alessandra Simion su richiesta del pm Luigi Furno, era stata una delle prime applicazioni dei magistrati milanesi del reato di autoriciclaggio per il reimpiego di soldi illeciti in «attività speculative», ossia in questo caso nel gioco d'azzardo. Per il Riesame (Tacconi-Cucciniello-Spagnuolo Vigorita), però, che ha accolto le tesi del legale Mirko Mazzali, il gioco d'azzardo non è affatto un'attività di speculazione e, dunque, cade l'autoriciclaggio. Inoltre, poi, per l'ipotesi di truffa contestata, per la quale anche è stata applicata la misura, l'uomo non poteva essere proprio arrestato in base alle norme (questa parte è stata annullata senza nemmeno entrare nel merito).

I giudici, tra l'altro, citano addirittura le definizioni di «speculazione» del dizionario Treccani e spiegano che «si tratta di concetto ben differente dall'impiego di denaro in giochi e scommesse». Nelle attività speculative, infatti, ci sono sì «grandi rischi» ma sono comunque investimenti da cui si ritiene di «conseguire un rilevante utile». Scommettere o soprattutto giocare alle slot, invece, «rappresenta una mera spendita di denaro» che «generalmente anzi» conduce «alla totale perdita delle risorse finanziarie», impiegate solo per una «patologia»