I carabinieri stanno ancora attendendo l’esito finale degli accertamenti tecnici del Nucleo investigativo antincendi dei vigili del fuoco, ma ormai sembrano esserci pochi dubbi sull’origine dolosa dell’incendio che ha ridotto in scheletri anneriti 23 Smart di Enjoy. Le biposto sono andate a fuoco nella notte tra il 30 e il 31 ottobre in un parcheggio del comprensorio di Milanofiori, sulla strada 9 del gruppo Enilive, la società del colosso del cane a sei zampe che si occupa di car sharing e mobilità sostenibile. Il rogo si è propagato rapidamente, anche perché le macchine elettriche erano posteggiate una vicina all’altra in uno spazio ristretto; le quattro squadre di pompieri inviate dalla centrale operativa hanno faticato non poco a circoscrivere le fiamme e a domarle definitivamente.
Poi sono scattati gli accertamenti d’indagine, condotti dai militari di Rozzano e del Nucleo informativo di via Moscova: da quanto risulta, pare che stia prendendo piede l’ipotesi che sia stato qualcuno a provocare di proposito il rogo dei veicoli Enjoy, peraltro non funzionanti perché in disuso o da riparare. Chi è stato? Presto per dirlo. Certo, al di là dell’inchiesta sull’episodio specifico, non si può non ricordare che negli anni scorsi l’Eni è finita più volte nel mirino dei movimenti anarchici, anche se l’assenza di rivendicazioni sui portali di riferimento è motivo in più per non escludere in partenza anche altre piste. Nel 2020, ad esempio, l’operazione "Bialystock" del Ros dei carabinieri ha portato in cella alcuni esponenti della galassia anarco-insurrezionalista accusati, tra le altre cose, di aver incendiato auto Enjoy a Roma tra il 2017 e il 2019.
Nell’ottobre del 2019, i militari del Comando provinciale di Genova hanno perquisito due anarchiche, indagate per il rogo di un’auto dell’Eni nel capoluogo ligure il 30 luglio dello stesso anno; in quell’occasione, nelle ore successive era comparso sul web un documento di rivendicazione dell’azione, inserita nella campagna d’attacco alla multinazionale dell’energia.
Nicola Palma