REDAZIONE MILANO

"Smart working? Il centro soffre"

L’allarme del sindaco: il fenomeno va regolato. Potenziale risparmio di 1.300 tonnellate di Co2 al giorno

Parla di una "convergenza di interessi tra aziende e dipendenti" nel portare avanti e rendere più strutturale il lavoro da casa. E, rovescio della medaglia, di conseguenze che si stanno facendo sentire su un centro città che "sta soffrendo pesantemente" Effetto dell’assenza di turisti ma anche di lavoratori negli uffici, che ha messo in crisi negozi, bar e ristoranti. Il sindaco Giuseppe Sala è tornato sul tema del lavoro a distanza che sta rivoluzionando i ritrmi di Milano e le esigenze di una città che in epoca pre-Covid accoglieva ogni giorno circa un milione di pendolari. "Molti nelle periferie hanno lavorato anche di più con l’apertura che abbiamo dato sui tavolini all’aperto – spiega Sala – sta soffrendo pesantemente il centro ma questo a Milano, Parigi, Londra. C’è più movimento ma ancora tanta sofferenza. Io sono cresciuto umanamente, professionalmente e personalmente stando insieme agli altri, credo che sia sbagliato e sia un rischio un eccessivo isolamento dei singoli - aggiunge-. Non avrebbe senso fare una battaglia contro lo smart working, il tema è come si governa perchè c’è un impatto sul trasporto pubblico, sul commercio, bar e ristoranti. Le città avranno un bel problema che non durerà sei mesi". Intanto gli effetti dello smart working sono al centro di uno studio di Rse (Ricerca sul Sistema Energetico) sugli spostamenti di circa 35.000 persone a Milano.

Considerando chi ha potuto continuare a lavorare da remoto, stimato da Rse nel 63% delle persone occupate in città, lo smart working può portare a una riduzione degli spostamenti totali giornalieri pari al 14,5%. Equivalgono "a una riduzione potenziale di circa 5.800.000 vetture-km-giorno, con un risparmio nei consumi di 112 ktepanno, pari a circa il 15% dei consumi dovuti agli spostamenti in auto a Milano". Questa riduzione comporterebbe inoltre la mancata emissione di 500 tonnellate al giorno di Pm2,5 e 1.300 tonnellate di Co2.

Andrea Gianni