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Smog a Milano, anche oggi superata del doppio la soglia critica di PM10: sforamenti anche nel resto della Lombardia

Sfondati per il sesto giorno consecutivo i livelli di rischio. Il PM2,5 quattro volte più alto della soglia raccomandata dall’Oms. Arpa: “Episodio critico, ma tipico del periodo”

Per il sesto giorno consecutivo a Milano la concentrazione di polveri sottili nell’aria ha superato di oltre il doppio il limite critico per la salute previsto per legge. Il livello di PM10 e PM2,5 – particelle di particolato molto piccole e nocive – è stato superato in tutte le centraline del capoluogo. La soglia critica è stata superata anche “in gran parte delle centraline lombarde”, ha confermato l’Agenzia per la protezione dell’ambiente (Arpa).

 Il livello di PM10 registrato dall’Arpa era di 122 microgrammi per metro cubo: la lunga esposizione oltre i 50 microgrammi è correlata a un rischio più alto di sviluppare patologie respiratorie e cardiocircolatorie, nonché di problemi di fertilità maschile e femminile. Il PM2,5 è a 80, cioè quattro volte superiore alla soglia raccomandata dall’Organizzazione mondiale della sanità.

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Nel comune sono già previste limitazioni di 1° livello al traffico e al riscaldamento, se i limiti verranno superati anche domani si passerà alle limitazioni di 2° livello. A queste condizioni non restano che la pioggia o il vento per liberare la regione dalla cappa di smog.

Il tramonto sulla cappa di inquinamento che sovrasta la città di Milano (Ansa/Andrea Fasani)
Il tramonto sulla cappa di inquinamento che sovrasta la città di Milano (Ansa/Andrea Fasani)

La situazione in Lombardia

La soglia critica è stata superata anche “in gran parte delle centraline lombarde”, ha confermato l’Arpa. Il capoluogo che ha fatto registrare le concentrazioni più alte è stato Lodi con 130 microgrammi per metro cubo, seguito da Pavia con 125, Milano con 122, Mantova 118, Monza 111, Cremona 102, Brescia 93, Bergamo 87, Como 59, Lecco 56. Le stazioni di Varese in via Copelli con 48 e quelle situate nella fascia alpina (tra cui Sondrio con 35) fanno registrare valori inferiori alla soglia.

Arpa: “Episodio critico”

I picchi di questi giorni, comunque, non stupiscono gli esperti. “L'episodio critico di questi giorni, con condizioni meteorologiche spesso sfavorevoli alla dispersione degli inquinanti a causa dell'orografia del territorio sommate alla presenza di tutte le sorgenti più importanti (traffico, riscaldamento, in particolare se a legna, industria ma anche agricoltura con lo spandimento dei liquami di origine zootecnica), è tipico di questo periodo”, scrive in una nota Arpa Lombardia.

Il sole e lo smog sulla Torre UnipolSai di Milano (Ansa/Andrea Fasani)
Il sole e lo smog sulla Torre UnipolSai di Milano (Ansa/Andrea Fasani)

Problemi di morfologia

Le Alpi e gli Appennini, spiegano gli esperti dell’Arpa, “chiudono la pianura padana su tre lati determinando la velocità del vento tra le più basse d'Europa, con la formazione di frequenti inversioni termiche notturne. Si crea così una situazione in cui le emissioni di tutto il bacino ristagnano con valori di concentrazione di particolato elevati ed omogenei in tutto il territorio”.

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Nel 2023 la situazione era migliore perché “le precipitazioni di gennaio e diversi episodi di Foehn a febbraio hanno evitato il verificarsi di questa situazione, che è purtroppo frequente in questi primi mesi. Ciò che sta avvenendo è confrontabile in linea generale con quanto rilevato gli anni scorsi e migliore di quanto si misurava cinque, dieci o vent’anni fa”.