Milano, 20 febbraio 2024 - Se la ricetta funzionasse con la nebbia dovrebbe essere buona anche per lo smog. In fondo il problema è lo stesso: far defluire e cambiare l’aria della Pianura Padana. E allora riavvolgiamo il nastro del tempo.
“Spianiamo il Monte Turchino”. Correva il lontano gennaio 1978 e un tranviere milanese, Piero Diacono, al mitico programma televisivo Portobello condotto da Enzo Tortora presentò un progetto dettagliato per l'abbattimento del Turchino, in Liguria, per creare un varco che facesse circolare meglio l'aria sulla pianura Padana e defluire la nebbia.
“Come in casa quando apri due finestre o una porta e una finestra in questo caso si crea un movimento circolatorio d'aria e si cambia l'aria in una stanza ”, spiegò seriosissimo. "Io propongo di aprire una finestra in Val Padana. In quanto la porta ce l'abbiamo già - disse marcando con una bacchetta il luogo su una cartina d’Italia - C'è un solo punto dove aprire la finestra: qui sul passo del Turchino."
Il metodo? "Abbassarlo sino al livello del mare. Senza tutte quelle curve”.
In una televisione che proponeva solo due canali, Enzo Tortora con il suo Portobello era seguito da mezza Italia. La maggior parte rise a crepapelle ma qualcuno prese seriamente la proposta e si accese un vero dibattito scientifico con una partecipazione che oggi intaserebbe tutti i social. Il vizio italico dell’essere tuttologi non nasce con Facebook & C.
Negli anni in tanti hanno ironizzato sul progetto del signor Diacono, persino Roberto Maroni nel 2015 presidente della Regione Lombardia, alle prese con lo stesso problema di oggi e interrogato dai giornalisti sui rimedi per lo smog scherzando rispose: "C'era la proposta di abbattere il Turchino per far uscire la nebbia".
Insomma è sempre e solo “tutta colpa del Turchino”